Eventi - 16 novembre 2024, 11:38

Cavour racconta il tesoro del Neolitico della sua Rocca distrutto dai vandali

L’Abbazia Santa Maria ospita la mostra ‘Pittura su Rocca’

La mostra sarà aperta fino al 2 marzo

È stata scoperta nel 1979 da Franco Zavattaro, profondo conoscitore del territorio cavourese. Quella pittura rupestre sulle pendici orientali della Rocca è una delle più antiche testimonianze pittoriche dell’arco alpino occidentale. Gli studi la fanno risalire a un’età tarda o finale del Neolitico. Si tratta di dieci figure, dipinte su una parete rocciosa su due superfici: una di 58x45 centimetri e l’altra di 21x 26. Purtroppo questo prezioso reperto non è sfuggito ai vandali che l’hanno danneggiato con scritte, ma non solo. Anche uno scalatore ci ha piantato un chiodo. Oggi quindi quella testimonianza è conservata soprattutto nelle immagini e nei rilievi compiuti negli anni, che sono parte della mostra inaugurata sabato scorso, in occasione di Tuttomele. ‘Pittura su Rocca’ andrà avanti fino al 2 marzo, nelle tre cellette dei monaci che si trovano al primo piano del museo Caburrum dell’Abbazia Santa Maria di via Saluzzo 72. Gli orari sono sabato dalle 15 alle 18 e domenica dalle 10 alle 18 (ingresso libero).

L’esposizione inquadra il contesto in cui sono state realizzate le pitture rupestri cavouresi, mettendo in luce l’importanza di Cavour e della sua Rocca nei secoli. Inoltre ci sarà la possibilità, nella sala finale, di cimentarsi con una pittura su parete, come ai tempi della Preistoria.

Marco Bertello