Economia e lavoro - 16 novembre 2024, 11:10

Un punto in più che "muove" la classifica dell'export: i distretti del Piemonte crescono. Bene caffè, dolci e cioccolato torinese

Il risultato del primo semestre 2024 (+1,1%) è migliore rispetto agli altri distretti italiani (+0,2%) e decisamente meglio delle esportazioni regionali (-4,5%)

I distretti economici piemontesi girano la boa con numeri in crescita, anche se lievi

Un punto che, si dice nel gergo calcistico, non soddisfa, ma "muove" la classifica. E' un po' il concetto che vale anche per l'export dei Distretti economici piemontesi, che alla fine del primo semestre del 2024 raggiungono un valore di scambi di 72 milioni di euro, in miglioramento dell'1,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

Primi della classe

Lo dice l’ultimo dato sull’export distrettuale elaborato dal Research Department di Intesa Sanpaolo. Di certo non un risultato clamoroso, ma che rialza il morale dopo che quelli dell'economia regionale piemontese non erano certo dello stesso tenore: (con export in calo del 4,6% per il dato complessivo e del 4,5% per la manifattura, nel primo semestre 2024). I piemontesi fanno anche meglio dei distretti italiani (che hanno chiuso il primo semestre 2024 in aumento dello 0,2%). Più nel dettaglio, le vendite all’estero dei distretti piemontesi sono aumentate sia nel primo, sia nel secondo trimestre 2024 (rispettivamente +0,9% e +1,3%).

Voti positivi in geografia

Risulta positivo l'andamento sia verso i nuovi mercati (+1,3%), trainati da Hong Kong, Emirati Arabi Uniti, Messico e Polonia, che verso i mercati maturi (+1,1%) con Irlanda, Stati Uniti, Danimarca e Regno Unito in testa. Considerando i principali sbocchi commerciali delle esportazioni distrettuali piemontesi, le contrazioni dell’export più intense (superiori a 20 milioni di euro) hanno riguardato Svizzera, Belgio e Cina. Tiene, invece, l’export dei distretti piemontesi verso la Francia (+0,7%), primo mercato di sbocco con una quota sul totale del 13%.

Luci e ombre a metà

L’analisi per singolo distretto mette in evidenza una situazione che vede in crescita 6 distretti su 12 (Dolci di Alba e Cuneo, Frigoriferi industriali di Casale Monferrato, Caffè, confetterie e cioccolato torinese, Oreficeria di Valenza, Riso di Vercelli e Macchine utensili e robot industriali di Torino).

I distretti agro-alimentari piemontesi hanno registrato nel complesso un aumento delle vendite all’estero del 4,6%, con una differenziazione tra distretti: positivi Dolci di Alba e Cuneo (+20,7%, pari a 149 milioni di euro), Caffè, confetterie e cioccolato torinese (+7,4%, pari a 33 milioni di euro), Riso di Vercelli (+0,5%, per 1 milione di euro); in calo Vini delle Langhe, Roero e Monferrato (-3,5% per 35 milioni di euro) e Nocciola e frutta piemontese (-20,6% corrispondenti a 30 milioni di euro). 

Andamenti diversificati anche per i distretti della meccanica distrettuale piemontese, che hanno realizzato nel complesso un calo dell’1% rispetto al primo semestre 2023. La crescita è stata notevole per Frigoriferi industriali di Casale Monferrato (+19,2%, corrispondenti a 32 milioni di euro); sono andate bene anche le Macchine utensili e robot industriali di Torino (+0,3%, pari a 2 milioni di euro); risultano in diminuzione invece Rubinetteria e valvolame di Cusio-Valsesia (-4,5%, pari ad 37 milioni di euro) e Macchine tessili di Biella (-18,3%, pari a 11 milioni di euro).

L’export del sistema moda piemontese è calato dell’1,2%, frutto dell’andamento opposto dei due distretti: l’Oreficeria di Valenza ha ottenuto una crescita dell’export dell’1,1% per 11 milioni di euro in più; il Tessile di Biella, invece, sta scontando la debolezza del sistema moda che è stato particolarmente penalizzato dal calo dei consumi e ha registrato un calo sui mercati esteri del 3,1% per 37 milioni di euro; tuttavia tra i principali distretti tessili italiani è quello che ha mostrato i maggiori segnali di tenuta. 

Negativa nel primo semestre 2024 la performance sui mercati esteri del distretto dei Casalinghi di Omegna (-13,2%, pari a 4 milioni di euro), il più piccolo tra quelli monitorati in Piemonte e anche l’unico rappresentante dei distretti del sistema casa. 

Aerospazio su, Ict in calo

Per quanto riguarda i poli tecnologici piemontesi, nel primo semestre 2024 si segnala un calo dell’export complessivo dell’1,2%. Andamento differente per i due poli piemontesi: le esportazioni del Polo aerospaziale del Piemonte nel primo semestre 2024 hanno realizzato un aumento dell’export del 4,1% (pari a una crescita in valore di 31 milioni di euro); le esportazioni del Polo ICT di Torino, invece, hanno subito una battuta d’arresto (-9,8%, per un calo in valore di -46 milioni di euro).

"La buona tenuta in generale delle esportazioni dei distretti piemontesi, in un contesto di domanda mondiale molto debole, è un segnale significativo di competitività, oltre che la conferma dell’eccellenza produttiva delle nostre pmi e di una cultura d’impresa solida, radicata nel territorio ma proiettata verso i mercati esteri, propensa a innovare e a investire sempre e comunque", commenta Andrea Perusin, direttore regionale Piemonte Sud e Liguria di Intesa Sanpaolo.

Futuro in chiaroscuro

Secondo gli analisti, nella seconda parte dell’anno l’evoluzione dell’export dei distretti industriali italiani continuerà a essere condizionata dalla debole dinamica degli scambi mondiali di merci. Resterà pertanto alta la variabilità dei risultati, in funzione del settore di specializzazione, delle aree geografiche presidiate e del posizionamento competitivo. Sarà cruciale cogliere le opportunità che potranno venire da alcuni mercati, soprattutto da quelli extra-europei che sono caratterizzati da migliori condizioni di domanda. È molto probabile che il ritorno a una crescita diffusa dei distretti sia rimandato al 2025, quando, soprattutto, in Europa, inizieranno a farsi sentire gli effetti del rientro dell’inflazione e della riduzione dei tassi di interesse.