Attualità - 16 novembre 2024, 17:49

Torino si gode i suoi luoghi magici: ecco il segreto della fontana del Traforo del Frejus

Realizzata nel 1879, è il frutto dell'estro dell'allora presidente dell'Accademia Albertina delle Belle arti. Sapete cosa rappresenta e quale sia il suo significato?

I tanti luoghi magici di Torino: la fontana del Traforo del Frejus

Disseminati per le vie della città di Torino vi sono numerosissimi simboli della sua, ormai nota, aura magica. 

Tra questi vi è, senza dubbio, il monumento al traforo del Frejus.  

Frutto dell'estro creativo dell'allora presidente dell'Accademia Albertina delle Belle Arti, il conte Marcello Panissera di Veglio, essa venne terminata nel 1879. 

Ubicata al centro di piazza Statuto, punto di snodo di numerose arterie cittadine tra cui via Luigi Cibrario, Corso Francia e via Garibaldi ossia l'antica via Dora Grossa, la fontana del traforo del Frejus ha una foggia particolare e racchiude, in sé, numerosi significati. 

Si tratta di una piramide stretta ed alta, costituita da grossi massi tutti provenienti dagli scavi del traforo, su cui poggiano diverse statue marmoree. 

Secondo l'ipotesi più accreditata, questa installazione esalterebbe la vittoria della ragione sulla forza bruta, in pieno accordo con lo spirito positivista durante cui essa fu realizzata. Le figure tutt'attorno, infatti, rappresentano i Titani sconfitti, mentre quella in cima è il Genio Alato, il medesimo simbolo presente, in passato, anche in cima alla Mole Antonelliana. Quello della fontana, inizialmente, aveva una stella a cinque punte sul capo, poi rimossa nel 2013 durante i lavori di restauro. 

Un'altra ipotesi, sempre da ricondurre al lato magico di Torino, indentificherebbe la statua in cima alla fontana con Lucifero. 

Tali significati sono in perfetto accordo con ciò che la stessa piazza Statuto rappresenta in relazione all'atmosfera sovrannaturale di Torino. 

Essa, infatti, vertice insieme a Londra e San Francisco del triangolo di magia nera, si colloca nei pressi di piazza Savoia, che all'epoca dei romani veniva utilizzata come necropoli e come luogo di esecuzioni capitali. Tra l'altro, il nome del quartiere a ridosso della stessa piazza Statuto si chiama Valdocco, che deriverebbe dal latino vallis occisorum, ossia valle degli uccisi. Poco distante dalla medesima piazza si trova anche il Rondò della Forca, luogo tristemente celebre a motivo delle impiccagioni ivi eseguite tra il 1821 ed il 1852.  

Altri, invece, sogliono individuare, come vertice del triangolo nero, un altro luogo, ossia un piccolo obelisco con un astrolabio realizzato, nel 1808, dal matematico e geofisico piemontese Giovanni Battista Beccaria.  

La terza ipotesi relativa al significato della fontana del Frejus è, invece, da associare alla tradizione popolare piemontese, secondo cui essa rappresenterebbe la sofferenza patita dai minatori dell'epoca, durante la realizzazione dello stesso valico. 

Dunque, la fontana del traforo del Frejus è un'installazione di straordinaria bellezza, per le sue fattezze e per il bagaglio di contenuti che porta con sé e pertanto va ammirata, almeno una volta.

Federica De Castro