Il corteo degli studenti pro Pal è partito da piazza XVIII Dicembre per manifestare contro il Governo. Palestina al centro delle proteste, con bandiere rosse, bianche, verdi e nere che svettano sulle centinaia di studenti scesi in piazza con kefiah e messaggi di sostegno a Gaza. Sui cartelli i volti di Netanyahu, Meloni, Crosetto ma anche Schlein coperti da mani insanguinate e la scritta "Complice del genocidio".
In 400 partiti verso Corso Bolzano
Alle ore 10,10 i manifestanti si sono mossi verso corso Bolzano al grido di "Free Gaza" e "Le scuole lo sanno da che parte stare". Gli organizzatori parlano di 400 studenti torinesi che oggi hanno saltato le lezioni per partecipare alla protesta.
La protesta dopo l'occupazione di Leonardo
Giornate calde per le proteste pro Palestina a Torino: due giorni fa l'occupazione della sede di Leonardo e domani è prevista una manifestazione regionale coordinata da Torino per Gaza con partenza alle 14,30 in piazza Statuto.
Contestati Valditara e Confindustria
Ma non solo Palestina, spazio anche alla protesta contro le politiche scolastiche del Ministro Giuseppe Valditara sul merito e sul voto in condotta, con uova lanciate sulle forze dell'ordine di fronte all'ufficio scolastico regionale. Tra le richieste l'abolizione dell'alternanza scuola lavoro, a causa delle morti e degli incidenti sul lavoro degli studenti che entrano nelle aziende per quello che a detta dei manifestanti è sfruttamento di forza lavoro. Per questo è stato bruciato un cartello col logo di Confindustria, oltre che un manichino con il volto del ministro Valditara. Mani insanguinate sono state impresse sulle foto dello stesso Ministro dell'istruzione e sul premier Giorgia Meloni, sotto alla scritta "Abolizione alternanza". Sul monumento a Vittorio Emanuele, in largo Vittorio, è stato scritto "Free Palestine", così come su un tram 15, vuoto, rimasto bloccato su corso Vittorio.
Poco prima di porta Porta Nuova, per paura di essere bloccati dalla polizia, gli studenti hanno imboccato a corsa via XX Settembre e poi via Buozzi per raggiungere via Roma, con le forze dell'ordine che hanno bloccato le vetture che stavano circolando su piazza CNL. In piazza San Carlo, alcuni libri sono stati lasciati di fronte alla Polizia posta in difesa della banca Intesa San Paolo.
Il corteo in Piazza Castello, verso Casa Tennis
In Piazza Castello le forze dell'ordine si sono schierate di fronte al padiglione delle Atp Finals, ma gli studenti hanno proseguito e provato a raggiungere l'ingresso della Prefettura. Lì c'è stato qualche attimo di tensione, con la Polizia a difesa e i manifestanti che hanno tentato di proseguire. Dopo qualche uova e un lacrimogeno, gli studenti si sono ricompattati e hanno proseguito su via Verdi per raggiungere le sedi dell'Università, oggetto di attacchi e accuse di operare accordi con Israele fin dalle occupazioni avvenute la scorsa primavera.
Attacchi alla Rai, studenti dentro la Mole
Attacchi anche alla Rai di fronte alla sede di via Verdi, accusata di fare disinformazione sulla guerra in Medio Oriente. I furgoni della Polizia posti in difesa dell'ingresso sono stati percossi dai manifestanti, ma fortunatamente non c'è stato nessuno scontro.
Alcuni studenti sono entrati all'interno della Mole Antonelliana, srotolando uno striscione sopra l'ingresso del Museo del Cinema. Qui sono state staccate le bandiere di Unione Europea, Italia e della Città di Torino, sostituite dalla bandiera palestinese. La bandiera italiana è stata riaffissa con sopra la scritta "Free Gaza, W Gaza, 1312 [Acab in numeri] e Free Tiziano", il manifestante arrestato a Roma.
L'episodio è stato commentato da Enzo Ghigo e Carlo Chatrian, rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale del Cinema: "La Mole Antonelliana è stata oggi presa di mira in occasione del corteo pro Palestina che ha attraversato le vie del centro di Torino. La bandiera italiana è stata strappata, alcuni muri imbrattati e il personale addetto al museo è stato oggetto di violenza. Fermo restando il diritto di testimoniare la vicinanza al dolore di chi ha sofferto e soffre, condanniamo con fermezza azioni come queste. Il cinema è un linguaggio universale che parla a tutti in maniera indistinta, che educa all’ascolto e alla condivisione. Il Museo Nazionale del Cinema è sempre stato aperto a tutti, senza alcune distinzione. E vogliamo che resti tale, nel rispetto delle regole che consentono la convivenza civile e il libero confronto tra posizioni diverse".
Devastato il Burger King di Palazzo Nuovo
Devastato il Burger King di Palazzo Nuovo. I manifestanti sono entrati nel locale e hanno gettato a terra i tavoli, scritto sulle pareti e distrutto schermi e pos. Sulla porta le scritte "Boycott, Free Gaza, Sostiene l'esercito israeliano, Non comprate qui sono sionisti." I clienti sono usciti e i dipendenti hanno chiamato le forze dell'ordine. Disperati i gestori del fast food tra via Verdi e via Sant'Ottavio. Preso di mira anche il McDonald's di Palazzo Nuovo. Poco prima delle 13 il corteo si è sciolto, mentre proseguono i disagi al traffico con i bus incolonnati in via Po fermi sulla carreggiata.
Chiorino: "Azioni violente e incivili"
“Segnali d’odio che non possono trovare spazio. La politica condanni e isoli i violenti” è il commento del vicepresidente e assessore all’Istruzione della Regione Piemonte Elena Chiorino. "Quello che si è visto stamattina a Torino non rappresenta in alcun modo una legittima forma di protesta, ma è invece un chiaro segnale di odio che non può trovare spazio nella nostra Nazione, ancor di più all'interno delle istituzioni scolastiche. Bruciare l'immagine di un rappresentante delle istituzioni o rendersi protagonisti di vilipendio alla bandiera non è soltanto un attacco alla persona e a quello che la bandiera rappresenta, ma è anche un atto che mina i principi di rispetto, dialogo e confronto su cui si fonda la nostra democrazia. A questi sedicenti ‘studenti’, che ogni giorno avanzano richieste e predicano violenza, consiglio vivamente di aprire un libro e studiare. Una pratica a loro sconosciuta".
“Il lancio di un ordigno contro le forze dell’ordine è un atto di eversione", ha invece commentato Augusta Montaruli (FdI).
Lo Russo: "Scene intollerabili"
“Le scene viste oggi nel pieno centro della nostra città sono intollerabili: la violenza è da condannare, sempre, e non ha nulla a che vedere con la volontà di manifestare pacificamente le proprie idee. Piena solidarietà e vicinanza vanno agli agenti feriti”. Ha commentato invece il sindaco Stefano Lo Russo.
I sindacati di polizia: "19 agenti feriti, inaccettabile"
"Quello che è accaduto questa mattina è inaccettabile. 19 agenti feriti, una camionetta distrutta, uova e ordigni urticanti lanciati contro le forze dell’ordine, mezzi vandalizzati e usati come tamburi. Questo non è diritto di protesta: questa è pura violenza, e la Polizia non è pagata per andare al martirio contro ogni genere di feccia". Sono queste, invece, le fortissime dichiarazioni di Luca Pantanella, segretario generale della federazione FSP POLIZIA - CONSAP Torino. "La responsabilità di tutto ciò ricade sulla sinistra istituzionale, che da anni coccola questi individui e regala loro spazi come i centri sociali. È il caso di Torino, dove il Sindaco Lo Russo protegge realtà come Askatasuna, persino quando distruggono tutto ciò che trovano. Lo abbiamo visto anche pochi giorni fa a Bologna: gli stessi gruppi, le stesse violenze, la stessa difesa ideologica ai teppisti di professione che è ormai inaccettabile".
Il SILP CGIL esprime invece "la propria ferma condanna per l'uso della violenza che ha coinvolto una quindicina di poliziotti dei reparti mobili di Torino, costretti a ricorrere alle cure del pronto soccorso a seguito dello scoppio di un ordigno artigianale che ha provocato esalazioni urticanti". "Richiamiamo con forza la necessità di un dialogo costruttivo e di una condotta responsabile da parte di tutte le forze politiche, affinché si scongiurino strumentalizzazioni e si possa prevenire il verificarsi di simili atti di violenza".
“Quanto accaduto oggi è un fatto gravissimo e sintomatico dell’innalzamento non solo del livello di tensione ma anche dell'aggressività di questi professionisti del disordine”, ha infine affermato il Segretario Generale del SAP, Stefano Paoloni. "Stiamo assistendo a un'escalation pericolosa che può condurre solo a conseguenze più gravi se non saranno prese immediatamente contromisure e se la condanna nei confronti dei violenti non sarà unanime. Chi ha istigato alla rivolta sociale e tutti coloro per i quali la colpa è sempre di qualcun altro facciano una seria riflessione perché sono corresponsabili di questi gravi episodi".
"Il SIULP SAP COISP ed FSP", si legge, infine, in un comunicato congiunto, "denunciano con fermezza l’intollerabile gravità di questa situazione e annunciano una mobilitazione immediata. È ora di dire basta a una politica incapace di proteggere chi ogni giorno mette la propria vita a rischio per garantire sicurezza e ordine. I tutori dell’ordine non possono più essere lasciati soli, vittime di violenze sistematiche e di una vergognosa opposizione a chi garantisce lo Stato di diritto. La grancassa mediatica di una certa parte politica che si scaglia continuamente contro le Forze dell’Ordine non può e non deve intimidire la politica del governo".
Piantendosi: "Fatti gravissimi"
"Ancora una volta oggi a Torino, nel corso di un corteo, abbiamo assistito a intollerabili episodi di violenza, con i manifestanti che, violando le prescrizioni della questura e cambiando percorso, hanno tentato di raggiungere l'ingresso della prefettura. Stavolta non c'era il pretesto di altre iniziative in corso né soggetti cui contrapporsi ma a essere presi di mira sono stati i palazzi delle Istituzioni e a essere aggrediti gli operatori delle Forze di polizia schierati a loro difesa. Confido che possa giungere unanime la ferma condanna per quanto accaduto. Agli agenti feriti la mia vicinanza e il mio apprezzamento per la loro professionalità e il loro equilibrio insieme agli auguri di pronta guarigione": così il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi.