Si fa presto a dire innovazione tecnologica, intelligenza artificiale in primis. Ma pure la crisi demografica che ormai va verso l'inverno più rigido, la transizione green e nuovi modelli di progresso scientifico.
La difficoltà di decidere
Si fa presto, ma i decisori (pubblici e privati) non sembrano ancora essere sulla lunghezza d'onda giusta. Per captare i segnali, ma soprattutto per dare risposte.
Ecco cosa racconta "Talenti per il futuro", progetto realizzato da Forward To, ente no profit sostenuto da Fondazione Crt e altre realtà del territorio. Il loro obiettivo, grazie a una squadra nutrita di ricercatori under30 e over35, era quello di delineare i maggiori scenari futuri. I cosiddetti "Megatrend". Il tutto declinato su Torino, Piemonte e Nord Ovest del Paese.
Paradigmi vecchi per le sfide nuove
"Abbiamo cominciato a ragionare tra gruppi di mondi diversi, dai ricercatori al mondo accademico e molto altro - spiega Alberto Robiati, che guida Forward To - e abbiamo visto come ancora si affrontino con paradigmi del passato temi che ormai vanno visti nel presente e con gli occhiali del futuro".
Futuro come cono e non come linea
"Ma le tante dinamiche non si possono affrontare tutte insieme - aggiunge - spesso siamo portati ad affrontare una alla volta, senza vista sistemica. E siamo anche un po' ammalati di presentismo. Ovvero ci concentriamo sul presente ignorando il futuro. Peraltro, un futuro che non si può predire, perché non ha dati ed evidenze: ci possono essere diversi scenari da tenere presente. È l'unico modo: bisogna immaginare diverse possibilità. Più che una linea retta, un cono che si espande man mano che ci allontaniamo dal passato".