Amianto perfino nelle cantine sociali, oltreché negli acquedotti per la distribuzione dell’acqua potabile, come segnalato dall’ONA e confermato dalle autorità pubbliche. Grazie all’impegno profuso da Andrea Rossi, Mirco Zanoli e gli altri, supportati dall’Avv. Ezio Bonanni, si intensifica la mobilitazione per la bonifica e messa in sicurezza dei luoghi contaminati da amianto. Il terribile killer cancerogeno del ventunesimo secolo colpisce ancora, ma l’Osservatorio Nazionale Amianto giunge a nuovi traguardi grazie alla ramificazione territoriale dell’associazione.
La mobilitazione dell’ONA si estende anche alla Liguria, Piemonte e Lombardia, così come in altre regioni italiane. Infatti, la problematica dell’amianto riguarda l’intero territorio italiano.
L’ex cantina sociale di Bazzano, a Castelfranco Emilia, è stata finalmente bonificata dall’amianto. Da fin troppo tempo i cittadini sollecitavano il termine degli interventi, per timore delle conseguenze che le coperture in cemento-amianto avrebbero potuto provocare in danno della salute pubblica. I rivestimenti in amianto erano ormai deteriorati a causa delle intemperie, oltre alla probabilità di un incendio che avrebbe potuto aerodisperdere maggiormente le pericolose fibre di asbesto.
Nel frattempo, prosegue incessante l’impegno dell’ONA per la tutela dei diritti di tutte le vittime dell’amianto anche nel resto d’Italia. Infatti, il 15 novembre nel comune di Quistello, in provincia di Mantova, i rappresentanti dell’ONA Emilia Romagna e l’Avv. Ezio Bonanni si riuniranno nel convegno volto alla bonifica dell’amianto presente tutt’oggi negli acquedotti, dal titolo “Amianto e acqua potabile. La pericolosità dei tubi in cemento-amianto dell’acquedotto di Quistello”. La questione amianto tocca anche temi più sensibili e che riguardano prima di tutto la salvaguardia della salute pubblica. Soprattutto, quando si parla di acqua potabile: un bene prezioso e necessario per tutti. L’amianto tutt’oggi presente negli acquedotti, infatti, espone al rischio di contaminazione l’acqua potabile, ma anche a un conseguente danno alla salute tutti i cittadini che ne usufruiscono.
La bonifica dell’ex Cantina sociale di Bazzano
Finalmente, un traguardo importante per gli abitanti del posto, a lungo preoccupati per il rischio di amianto nella struttura ormai fatiscente. Dopo anni di interventi iniziati e mai portati a termine, finalmente l’ex Cantina sociale di Bazzano è libera dall’amianto. I cittadini avevano più volte sollecitato le autorità pubbliche negli ultimi tempi, preoccupati dai seri danni che le coperture in cemento-amianto, ormai deteriorate, avrebbero potuto arrecare alla salute pubblica, con conseguente incremento dell’epidemia già in corso di mesotelioma.
Il primo allarme risale ancora ad agosto 2023, quando l’Osservatorio Nazionale Amianto (ONA APS), dietro chiamata da parte dei residenti, ha segnalato la situazione di degrado della vecchia cantina alle autorità competenti.
L’ONA ha sollecitato all’ARPAE e all’AUSL ad intervenire urgentemente per una preventiva valutazione e conseguente riduzione dei rischi connessi all’esposizione alle pericolose fibre di amianto.
«Il diritto alla salute è fondamentale, perché in caso di malattia, o peggio in caso di morte, ogni altro diritto viene meno, con tragiche conseguenze anche per i familiari. Penso ai tanti orfani delle vittime dell’amianto» ha affermato già in passato Mirco Zanoli, del direttivo ONA Emilia Romagna.
L’intervento di bonifica dopo il sollecito dell’ONA
A seguito della segnalazione, le autorità hanno effettuato sopralluoghi e avviato i monitoraggi per misurare le concentrazioni di fibre nell’aria. In questo modo, è stato possibile determinare uno specifico livello di pericolosità dell’area e la conseguente necessità di un urgente intervento di bonifica.
La struttura abbandonata, negli ultimi tempi, era servita come riparo per i senzatetto della zona, i quali, per scaldarsi nelle fredde notti invernali, accendevano anche fuochi. Uno di questi fuochi potrebbe aver causato l’incendio nell’ex cantina di Bazzano nel dicembre 2023.
In quell’occasione era stato il rapido intervento dei Vigili del Fuoco a garantire che le pericolose fibre di asbesto non venissero disperse nell’aria, prevenendo conseguenze anche potenzialmente devastanti. La combustione dell’amianto, infatti, disperde le fibre nell’aria, aumentando il rischio di inalazione, con gravi ripercussioni sulla salute, come lesioni polmonari irreversibili e patologie asbesto-correlate.
La salute dei cittadini e dell’ambiente ancora al primo posto
La recente conclusione dei lavori di bonifica ha risposto finalmente alle richieste dei residenti. «L’amianto presente era davvero tanto e siamo soddisfatti di questo risultato. Questo è un successo importante per la salute dei cittadini e dell’ambiente, ottenuto grazie alla tenacia dei residenti di Castelfranco Emilia e al nostro impegno costante», ha dichiarato il coordinatore di ONA Emilia Romagna.
L’Avv. Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ha ribadito il valore di questo risultato, sottolineando l’urgenza di un approccio preventivo in tutto il Paese: «Il diritto alla salute è tutelato dall’articolo 32 della Costituzione, e l’eventuale presenza di amianto costituirebbe una grave lesione di questo diritto, che appartiene a ogni essere umano e che costituisce un interesse collettivo».
L’impegno dell’ONA APS prosegue nel resto d’Italia
Importante e urgente, secondo quanto ritenuto dall’ONA, anche alla luce delle rilevazioni del Dott. Pasquale Montilla, oncologo del comitato tecnico-scientifico nazionale, portare a termine le bonifiche. Su questo tema si batte da tempo Antonio Dal Cin, Paola Santospirito e in ambito militare dal Col. Carlo Calcagni, del Ruolo d’Onore dell’Esercito Italiano. Infatti, proprio la condizione di tutela della salute riguarda anche i nostri militari, impiegati in Italia e nelle missioni all’estero. Fondamentale, quindi, una serie di assemblee ed incontri pubblici che proseguiranno in tutta Italia. Il prossimo 15 novembre nel comune di Quistello, in provincia di Mantova (Lombardia), si terrà il convegno dal titolo “Amianto e acqua potabile. La pericolosità dei tubi in cemento-amianto dell’acquedotto di Quistello”. La tematica dell’amianto nell’acqua potabile riguarda, quindi, tutte le regioni del Nord Italia, compresa l’Emilia Romagna e la Liguria.
“Confidiamo che sia costituita una task-force per la bonifica e messa in sicurezza degli acquedotti della distribuzione dell’acqua potabile con la rimozione delle tubature in amianto, così da evitare la contaminazione con le fibre di amianto, che sono cancerogene anche se ingerite. La mobilitazione dell’ONA su questo tema parte proprio da regioni come la Lombardia e l’Emilia Romagna, che sono più sensibili e organizzate per la bonifica, anche se in alcuni casi si verificano delle situazioni delicate come nel caso dell’acquedotto di Quistello”, dichiara l’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto – ONA APS.
L’ONA – APS continua la sua missione contro l’amianto e gli altri cancerogeni attraverso il supporto e l’assistenza nei confronti delle vittime e dei loro familiari. Il servizio di consulenza gratuita è disponibile al numero verde 800 034 294.