"Lo sciopero generale? Abbiamo chiesto di intervenire sui salari, fermi da due anni e alla luce dell'inflazione. Poi non c'è un solo euro sulla sicurezza, sul lavoro e sulle pensioni". Così Pierpaolo Bombardieri, segretario generale Uil, dopo il confronto con il Governo sulla futura manovra. Lo dice a Torino, in occasione del Consiglio Regionale di Uil Piemonte.
Crisi del'auto
Ma è inevitabile che la massima attenzione sia legata alla crisi dell'auto. "C'è un problema: hanno spostato soldi che erano stati messi e poi tolti. Devono rimetterli e poi bisogna strutturare una politica industriale. Il Governo deve convocare l'azienda. Urso ha parlato di altri costruttori, player cinesi, ma si è fatta solo una grande confusione". E prosegue: "Il tavolo deve svolgersi alla presidenza del Consiglio, sono tanti i ministri coinvolti e Urso da solo l'abbiamo già visto molte volte", sottolinea.
Senza unità sindacale
E tornando sui temi della protesta, che ha visto Cgil e Uil separarsi da Cisl, Bombardieri sottolinea: "È importante l'unità sindacale, ma ancora di più dare risposte a chi soffre. Concordi su contratto dei metalmeccanici, perché quando si tratta di fatti concreti si trova unità".
A rischio 15mila posti, 45mila con l'indotto
Ma anche Gianni Cortese, segretario generale di Uil Piemonte, rilancia il tema della crisi auto: "Siamo in piena transizione e oltre al ruolo nazionale servirebbe che ci fosse anche un ruolo europeo. Bisogna accompagnare questo percorso, altrimenti avremo 15mila posti di lavoro a rischio con Stellantis, 45mila con l'indotto".
Una crisi che tocca tutti
E aggiunge: "Continuano a calare le auto prodotte a Mirafiori e si stanno esaurendo gli ammortizzatori. Serve qualcosa di nuovo, per accompagnare un passaggio di questo genere".
Anche perché il contesto non invita all'ottimismo: "Volkswagen pensavamo che non avrebbe mai chiuso e ha chiuso due stabilimenti. Soffrono anche altri colossi come Nissan. Qui si faceva innovazione e ricerca, si sperimentava. Ma oggi tutto questo è passato nelle mani della Cina, che guadagna sempre più quote di mercato".
Sugli ammortizzatori sociali resta aperto il progetto di cassa tramite la Regione: "C'è la disponibilità da parte dell'ente guidato da Cirio. Può accompagnare, ma non è uno strumento definitivo. Un pannicello caldo che aiuta, ma non basta da solo".
“La realizzazione del progetto che oggi ci ha presentato Stellantis sarà il termometro che misurerà la credibilità dell’azienda stessa. Il rilancio dell’auto italiana è una responsabilità che non può essere delegata: è fondamentale che Stellantis rispetti gli impegni presi e che investa in Italia, vale tanto per gli investimenti quanto per la produzione delle batterie. Proprio come ribadito dal Governo Meloni e dal Ministro Urso, non possiamo accettare alcun piano che ci renda dipendenti dalla Cina o da altri paesi e che non contempli il pieno rilancio e sviluppo dell’automotive italiano". Lo ha dichiarato Elena Chiorino, vicepresidente della Regione Piemonte, a seguito del tavolo Stellantis convocato dal Ministro Urso a Roma.