Attualità | 14 novembre 2024, 12:33

A Torino aumentano poveri e senza fissa dimora. Più persone in coda per un pasto o un letto

Inaugurato dalla Caritas a Mirafiori Sud un nuovo centro di accoglienza

Inaugurata a Mirafiori "Casa Porta di speranza"

Inaugurata a Mirafiori "Casa Porta di speranza"

A Torino nel 2024 sono aumentati i poveri e le persone senza fissa dimora. Rispetto all'anno scorso si registra una crescita del 10% delle persone che si mettono in coda nei refettori per un pasto caldo, per un cappotto o maglione oppure sono costretti a dormire per strada. 

Più poveri 

A dirlo il direttore diocesano della Caritas Torino Pierluigi Dovis, inaugurando a Mirafiori Sud un nuovo centro di accoglienza per uomini e donne in difficoltà. "A livello nazionale - ha spiegato - quest'anno abbiamo ospitato nei nostri centri 36mila senzatetto: di questi 900  sono quelli che abbiamo incontrato nella Diocesi di Torino, ma anche Bra. Sono aumentati del 10% i clochard". 

In parallelo sono cresciuti anche le richieste ai centri di ascolto, ai refettori per i pasti e nei luoghi che forniscono vestiti gratis: nel 2023 si erano rivolti ai diversi punti della Diocesi 18mila persone, mentre al novembre 2024 siamo già sopra i 19mila (aumento del 10%).

Una nuova casa 

E per rispondere in parte a queste richieste di aiuto questa mattina la Caritas ha inaugurato in via Luigi Chiala 14 la "Casa porta di Speranza", al cui interno trovano sede quattro tipologie di servizio. Due spazi per accoglienza notturna (Betania e Lidia), dove dalle 17 alle 9 i clochard potranno dormire, ma anche fare una doccia, lavare i capi e una cucina per la cucina e la colazione. All'interno ci sono ventisei posti. 

In parallelo é stato inaugurata anche la Piccola Sosta, uno spazio di socializzazione disponibile dalle 14 alle 17 il lunedì, mercoledì, venerdì e sabato. A quest'ultimo servizio possono accedere tutti i senza dimora, non solo quelli accolti nei locali notturni. 

I commenti 

"Questi nuovi spazi - ha chiarito Dovis - si inseriscono in una rete più ampia, composta da otto luoghi di accoglienza, sparsi in cinque quartieri diversi che possono ospitare contemporaneamente cento persone". Dalla Vallette alla Gran Madre appunto a Mirafiori Sud. 

"Anche in questa area della città - ha spiegato il presidente della Circoscrizione 2 Luca Rolandi - c'è molto povertà: bisogna fare rete comune. In questo quartiere, che è molto grande, abbiamo tante iniziative sia fisiche che religiose di accoglienza, come il centro notturno in corso Sebastopoli"

"Non è normale che aumentino i poveri - ha osservato il Vescovo di Torino Roberto Repole - così come non è normale che cresca la diffidenza. La prima parola da dire è grazie quando aprono strutture come queste: ci sono persone che si prendono responsabilità e le fanno vivere".

"Le nostre  parrocchie, pure nella loro fatica, sono luoghi di chi si prende cura" ha concluso il Monsignore.

Cinzia Gatti

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Johanna Finocchiaro

Buongiorno, Good morning, Bonjour, Buenos Días, Namasté!
Sono Johanna. Classe 1990, nata a Torino, appassionata di musica, viaggi, lingue straniere e poesia. Già, POESIA.
Scrivo sin dalla tenera età (mi sono innamorata di lei al nostro primo incontro, alle scuole elementari) e leggo, leggo tanto, sempre e ovunque. La mia massima fonte d'ispirazione è la natura e l'arte sua complice: mi conquistano l'immediatezza, la forza comunicativa, la varietà di forme e concetti espressi, la contraddizione.
Viaggiando ho compreso quanto il mondo sia immenso, dinamico ed io piccola. Mi ci sono adattata, pian piano, stravolgendo i piani e spostando i limiti. Oggi, continuo ad essere curiosa. E gioiosa. Mi occupo di divulgazione culturale e ho all'attivo quattro pubblicazioni: Clic (L'Erudita Editore), Ramificare (Eretica Edizioni), Specchi (Scrivere Poesia Edizioni), L'Atto versato (Edizioni Il Cuscino di Stelle). Obiettivo primario: sostenere una cultura consapevole, socialmente impegnata.
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E POE...SIA!
Questa rubrica nasce sotto una buona stella o così mi piace pensare; si propone, con determinazione, di avvicinare il lettore a un genere letterario incompreso quanto testardo: la poesia.
Perché no!? Perché non recuperarla dal cassetto, vestirla con abiti nuovi, freschi, darle una possibilità? La possibilità di emozionarci, semplicemente questo: riflettere, sentire qualcosa, qualsiasi cosa, con e grazie a Lei.
Allontaniamoci dall'impostazione scolastica e dall'“analisi del testo”, lasciando spazio, invece, all'analisi del SENSO. Senso che sta per ragione e sensazione insieme. Impariamo a cercare la domanda, prima della risposta. E accendiamo il pensiero, tra racconti e storie positive che vado scovando per il mondo. Che dite, ci lanciamo nel viaggio? Al trasporto provvedo io!

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