Bestiame, prodotti tipici e artigianato locale. Sono questi alcuni degli ingredienti della ‘Fiero dâ Paî dâ Ramìe’ che torna sabato 16 novembre a Pomaretto.
L’appuntamento ricorre il terzo sabato di novembre e l’evento nasce dal desiderio di alcuni allevatori del paese di ripristinare una tradizione storica, quella delle fiere. Circa 50 anni fa, la fiera di fine stagione era un evento importante per il paese, che offriva un’occasione per esporre e commerciare bestiame e prodotti agricoli. Così, 10 anni fa si inaugurò la prima edizione e da piccola fiera locale divenne tradizione consolidata. “La scelta del nome non è casuale, deriva dal vino ‘Ramìe’ un prodotto tipico che caratterizza il nostro Comune” spiega il sindaco Danilo Breusa.
Nel corso degli anni, Pomaretto ha visto crescere l’evento raggiungendo nell'ultima edizione circa cinquanta allevatori, con oltre mille capi di bestiame provenienti dalle Valli Chisone e Germanasca, dal Pinerolese e da più di cinquanta espositori: “Nonostante il problema delle ‘lingue blu’, una malattia virale trasmessa da insetti e che colpisce pecore, capre, bovini; anche quest’anno siamo riusciti a mantenere mille capi di bestiame e centocinquanta espositori” racconta Breusa
Insieme alla fiera, che inizierà alle 8 lungo via Carlo Alberto, piazza Libertà e nelle strade laterali, la giornata sarà accompagnata da musica e canti, tra cui le esibizioni de ‘I Gat Ros’ e di Michela Richard, le premiazioni degli allevatori partecipanti, le sculture di legno create da Danilo Viglianco e Renato Giachero, il torneo di dimostrazione a coppie dell'antico gioco della morra, con la partecipazione di giocatori della Val Pellice e la tradizionale asta dei roudoun, i tipici campanacci delle mucche. “Grande novità di questa edizione sarà la presenza delle delegazioni dei Comuni montani e rurali da diverse parti d'Italia che ci verranno a trovare e a salutare” conclude Breusa.