Una platea colma di autorità, ma anche di giovani studenti del Politecnico. È in questo contesto che Giorgia Garola viene nominata presidente di Amma, facendo un pezzo di storia: è la prima donna a ricoprire questo ruolo, dopo 17 uomini. E, oltre a questo, va a chiudere un cerchio che ora vede tutte le varie rappresentanze dell'Unione con almeno una guida femminile.
Abituata a lottare
"Sento la responsabilità in un settore in cui la presenza femminile è ancora molto bassa. Spero sia segnale di stimolo: la testimonianza che una donna ce la può fare anche in questo ambito. D'altra parte sono abituata: anche il passaggio generazionale in famiglia è stato complesso, con mio padre che voleva un figlio maschio a cui lasciare il testimone. Siamo due sorelle. Ma anche in questo caso, dopo 6 anni, siamo ancora qui".
Decidere insieme il programma
La responsabilità però riguarda anche un'intera categoria. "Sono pronta. Il sistema non è mai stato così coeso e unito e soltanto così possiamo affrontare le difficoltà. Voglio confrontarmi con tutte le aziende e creare un programma tutti insieme".
Quale che sarà il programma, senza dubbio ci sono rivoluzioni da gestire: "L'innovazione sarà necessaria, sarà da cavalcare per essere competitivi in un mondo sempre più complesso. Ma sono tante le transizioni: ecologica, digitale e sociale". E sarà immancabile la sfida della AI. "Sull'Intelligenza artificiale faremo un programma per le aziende, soprattutto le medio piccole che non sanno come mettere a terra le potenzialità delle nuove tecnologie. Ma anche in questo contesto resta centrale anche il capitale umano e una sua formazione adeguata".
Un altro aspetto da affrontare è quello degli ammortizzatori sociali e della crisi del lavoro. "Tanta cassa integrazione? Gli imprenditori devono lavorare al meglio e creare sempre più posti di lavoro. Dobbiamo dialogare sempre di più con le Università per far incontrare domanda e offerta per le competenze di domani".
E sul fronte dell'energia "bisogna trovare un mix energetico, che comprenda anche il nucleare. Come per le motorizzazioni dell'auto: è importante centrare l'obiettivo, ma trovando le soluzioni giuste insieme, in sicurezza".
Proprio in queste ore, poi, si è interrotta la trattativa sindacale sul rinnovo del contratto nazionale con Federmeccanica: "Ci aspettavamo un atteggiamento così, ognuno fa il proprio mestiere, ma crediamo che la nostra sia una proposta di contratto buona, con welfare e flessibilità, che è quello che vogliono i giovani. Bisogna trattare e troveremo un accordo".