Viabilità e trasporti - 08 novembre 2024, 12:25

Sciopero dei trasporti: tram fermi e metro chiusa, ma alle 12 riaprono le porte [VIDEO]

l 30% delle corse è garantito dalle 12 alle 15. Centro Servizi di Porta Nuova sempre attivo

Per lo sciopero nazionale dei trasporti pubblici anche la Metro di Torino chiude completamente. Porte sbarrate e scale mobili funzionanti, in barba alle polemiche che periodicamente si accendono in città.

Alle fermate dei bus, alcuni attendono speranzosi che passi la propria linea, o almeno aspettano le 12, orario in cui il 30% dei passaggi sarà garantito fino alle 15, metro compresa.

Il centro servizi di Porta Nuova, invece, è attivo. A personale ridotto, spiega l'addetto all'ingresso, ma vista l'assenza di coda all'ingresso questo basta e avanza. In un'ora, dalle 11 alle 12, dalle fermate di fronte alla stazione passano solo due o tre tram numero 9. Alle 10:55, invece, riaprono regolarmente i cancelli della metro, e pochi minuti dopo si riattivano anche i tornelli. Un sospiro di sollievo per i tanti pendolari e studenti che possono sfruttare qualche ora di normalità.

La richiesta dei dipendenti GTT e degli altri servizi di trasporto pubblico di tutta Italia è di rinnovare il contratto di settore, di avere maggiori garanzie soprattutto per quanto riguarda la sicurezza e di dire stop ai disservizi a causa della carenza di personale.

I sindacati: "Grandissima adesione"

"Altissima l’adesione delle lavoratrici e dei lavoratori allo sciopero unitario del trasporto pubblico locale", ha fatto sapere la Filt Piemonte. "Nella nostra Regione le adesioni vanno dal 90 al 100%, tanto che in alcuni casi i mezzi non hanno effettuato nemmeno una corsa. Per la massiccia adesione allo sciopero, in GTT, l’azienda torinese per il trasporto locale, la metropolitana è rimasta chiusa". Stessa sorte per bus e tram che, in rarissimi casi, hanno percorso le strade torinesi.

Soddisfazione per la riuscita dello sciopero viene espressa da Giuseppe Santomauro, Segretario Generale del sindacato, che dichiara: “Le ragioni alla base della protesta sono state sostenute con convinzione da lavoratrici e lavoratori. L’adesione è stata pressoché totale e la manifestazione nazionale di Roma ha registrato una massiccia partecipazione. Il governo non può più ignorare le rivendicazioni di queste lavoratrici e lavoratori, circa 8.000 in Piemonte e 110.000 in Italia. Abbiamo bisogno – sottolinea Santomauro - che il fondo nazionale dedicato al trasporto pubblico venga indicizzato all’inflazione e immediatamente finanziato con risorse che garantiscano un rinnovo contrattuale degno, per un settore che svolge un ruolo costituzionalmente garantito. Alle controparti, invece, invitiamo a guardare oltre la punta del loro naso, perché il rischio è che, tra 5 anni, non esisteranno persone disposte a lavorare come autisti a queste condizioni”.