Gli studenti di Polito for Palestine chiedono al Politecnico aiuti per gli studenti libanesi. Il presidio questa mattina di fronte al Rettorato insieme all'associazione LAST (Lebanese Association of Students in Turin), per mobilitare i vertici dell'università in modo che si prendano carico di quegli studenti che provengono da zone di guerra.
Come riportato dall'associazione LAST, dopo l'invasione del Libano da parte di Israele molti studenti si trovano in difficoltà a causa delle complicazioni per il reperimento di documenti e dell'invio di denaro da parte delle famiglie. "A Torino ci sono circa 500 studenti libanesi - ha spiegato Nazih - e la maggior parte viene dal sud del Libano. Non possono tornare a casa perché lì c'è la guerra, alcuni genitori non riescono a mandare i soldi ai figli che hanno perso la borsa di studio e altri non riescono ad avere i documenti per l'isee per accedere alle borse Edisu. Abbiamo chiesto al Politecnico di aprire un tavolo con Edisu, la Regione e gli altri enti per risolvere la situazione, soprattutto della casa che è molto difficile da trovare. Un ragazzo voleva tornare in Libano perché non ha trovato un posto dove stare ma non può più perché non ha una casa".
Per il momento, il Politecnico ha rimandato a luglio la scadenza per il pagamento delle tasse per gli studenti libanesi, ma il movimento per la Palestina chiede ulteriori passi in avanti per tutelare gli oltre 200 studenti provenienti dal Libano, come facilitazioni per le borse di studio e sostegno alla casa. Lo scorso anno erano iscritti al Politecnico 285 studenti libanesi, terza comunità più numerosa del Medio Oriente dopo Iran e Turchia, e quarta extra-Ue contando anche la Cina. I rappresentanti degli studenti di After Polis, vicini al movimento pro Pal, lo scorso 23 ottobre avevano presentato una proposta di mozione al Senato Accademico, per sostenere gli studenti del Libano. Dei cinque punti proposti - sostegno economico, non conteggiare l'anno in corso, stanziamento di fondi dedicati, l'apertura di uno sportello apposito e l'apertura di un tavolo di lavoro con le altre istituzioni - solo uno è stato approvato.