"Girare i film a Torino? E' un sogno". Una dichiarazione d'amore vera e propria, quella di Matilda De Angelis per la città della Mole. L'ha fatta nell'ultima puntata pubblicata dal podcast Tintoria, ospitata dai padroni di casa Davide Tinti e Stefano Rapone.
Ciak si gira
Si parla della sua attività professionale davanti alle cineprese e il riferimento va inevitabilmente alla seconda stagione di Lidia Poet, serie Netflix girata poprio nel salotto del capoluogo piemontese. "Seconda metà dell'Ottocendo. In costume. Carrozze, cavalli e così via: ma i torinesi come reagiscono?", è la domanda del conduttore.
Entusiasmo sabaudo
E l'attrice, originaria di Bologna, svela il suo amore per la città, ma soprattutto per chi la abita. "I torinesi sono cortesi, falsi o non falsi come vuole lo stereotipo non importa. Si ammassano attorno alle transenne, ti salutano, fanno vedere i bambini. Eppure chiudiamo piazze intere per ore ore ore. E' una città in cui è un sogno girare".
Male Bologna, Venezia e Milano
Al fondo della personale classifica di Matilda De Angelis, peraltro, non compare Roma ("E' una città molto abituata: si arrabbiano, ma sono rassegnati ormai da 150 anni: tutti i giorni hanno un set. Hanno anche diritto di lamentarsi"). Più severa invece verso la sua città natale: "Malissimo: i bolognesi non ti accettano. Vanno poco in auto, usano bici e bus, ma comunque non vogliono intralci".
Una citazione anche per Venezia e, infine, Milano. E' quella della Madonnina la città più difficile in cui installare un set. "Sono sempre arrabbiati: devono sempre passare".