Appesi alla facciata di Palazzo Madama a Torino: protesta di Extinction Rebellion alla Festa delle Forze Armate. Questa mattina, in occasione delle celebrazioni del 4° novembre, alcuni manifestanti si sono imbragati alle impalcature in piazza Castello, srotolando uno striscione con scritto: "Onorano guerre, distruggono terre".
"Ricordiamo tutte le vittimi civili"
"Siamo qui, oggi, per ricordare non solo i caduti delle forze armate, ma tutte le vittime civili delle guerre” commentano gli attivisti. “Incluse quelle causate dalle nostre stesse scelte politiche, che alimentano conflitti in tutto il mondo e ritardano gli interventi volti ad affrontare il collasso climatico".
II riferimento è alla recente Manovra di Bilancio del governo italiano, che prevede per il 2025 investimenti superiori ai 30 miliardi per il Ministero della Difesa, il record più alto di sempre, con un balzo del 12,4% rispetto all’anno in corso e del 60% rispetto all’ultimo decennio. Allo stesso tempo, la manovra prevede tagli per opere di prevenzione e mitigazione dei disastri idrogeologici. Gli interventi di ricostruzione e messa in sicurezza sono infatti stati rimandati a partire dal 2027, in un momento in cui regioni come l'Emilia Romagna si trovano costrette ad affrontare le conseguenze di un'alluvione dietro l'altra, o territori come Valencia piangono ad oggi oltre 200 morti, decine di dispersi e centinaia di migliaia di sfollati per una delle alluvioni più devastanti di sempre.
Stop agli investimenti in armamenti
"È tempo di smetterla di onorare i caduti dell’esercito nelle guerre che noi stessi finanziamo e interrompere tutti gli investimenti in armamenti e in progetti fossili" aggiungono ancora Extinction Rebellion. "Onoriamo tutte le vittime, rompiamo insieme questo silenzio”.
I commenti
Una protesta che non ha mancato di suscitare polemiche. Per l'assessore alle Politiche Sociali Maurizio Marrone questa azione: "è la conferma che esiste ormai un'innegabile emergenza antagonismo a Torino". "Questi gruppi - aggiunge - si sentono le spalle coperte da un certa parte politica ed osano sempre di più".
A condannare il gesto, definendolo "ignobile e dissennato", è anche il collega Roberto Ravello. "Chi infanga certi appuntamenti - prosegue l'esponente di FdI - non fa che sputare nel piatto in cui mangia: è proprio grazie a quel sacrificio, infatti, se i giovani annoiati e irriconoscenti di Exctinction Rebellion possono protestare per le proprie idee in uno Stato democratico".
“Esprimo una dura condanna per l’oltraggiosa azione messa in atto oggi da parte di un gruppo di fanatici ambientalisti, che hanno interrotto le celebrazioni della Giornata delle Forze Armate. Questo gesto - compiuto da chi dimostra di non conoscere la storia della nostra Nazione - rappresenta un oltraggio alla memoria di coloro che, con coraggio e dedizione, hanno sacrificato la loro vita per la nostra Patria, difendendo la libertà e i valori su cui è fondata la nostra Repubblica”. Lo ha dichiarato Elena Chiorino, vicepresidente della Regione Piemonte, in seguito alla protesta inscenata oggi a Torino dagli Extinction Rebellion.
“Le Forze Armate - ha proseguito il vicepresidente - sono custodi della sicurezza e della sovranità del nostro Paese: per questo motivo meritano rispetto e riconoscenza da parte di tutti i cittadini. Qualsiasi forma di protesta che si opponga al ricordo dei caduti va condannata senza esitazione, poiché lede i principi basilari di rispetto e riconoscenza verso chi ha donato la propria vita per l’Italia”.
“Addolora assistere a una tale mancanza di rispetto, uno schiaffo alla storia che macchia l’immagine di Torino e dell’Italia”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia, in riferimento al blitz degli attivisti di Exctinction Rebellion.
“Il ricordo di coloro che hanno sacrificato la propria vita per difendere la Patria non può mai essere divisivo: chi strumentalizza certe ricorrenze ha una visione distorta del mondo. Probabilmente pensa che concetti come libertà, democrazia e autodeterminazione di un popolo piovano dal cielo, quando in realtà sono conquiste quotidiane, da alimentare e difendere con ogni mezzo. Per questo mettere anche solo in discussione il ruolo centrale delle Forze Armate non solo è fantasioso, soprattutto nell’attuale scenario geopolitico internazionale, ma miope e anacronistico”.
Il vicecapogruppo di AVS alla Camera Marco Grimaldi si schiera invece accanto agli attivisti: "Come loro, pensiamo a tutte le vittime delle guerre, militari e civili e chiediamo che cessi la corsa al riarmo. Una corsa che sta già mettendo ancora più in ginocchio il pianeta, peggiorando la crisi climatica e costerà al bilancio dello Stato più di 30 miliardi per il 2025, sottraendo risorse al contrasto alle politiche per il clima e alla messa in sicurezza del territorio".
"È ora di dire basta” chiosa Grimaldi.