Si aprirà giovedì 7 novembre, a Pianezza, la quarta edizione della stagione Sguardi.
In programma dieci spettacoli di teatro, danza, nuove tecnologie, performances, distribuiti in 4 luoghi diversi, che utilizzano i linguaggi del contemporaneo, legati fra loro dal fil rouge delle storie non ordinarie. Ogni vita è diversa e unica ed è qui che sta la bellezza, nella non ordinarietà della quotidianità. Storie di donne e di uomini che, attraverso il loro racconto, permettono di comprendere un pezzo di mondo che in qualche modo viaggia accanto al nostro.
“Si alterneranno sul palco artisti di fama nazionale e internazionale”, afferma la direttrice artistica Silvia Mercuriati, “che focalizzano la propria ricerca sulla drammaturgia, sul lavoro dell'attore, sul corpo e sulla relazione con il pubblico, ma anche progetti internazionali e nazionali che abbiamo deciso di sposare, perché programmare una stagione teatrale vuol dire anche scegliere idee e pensieri da condividere. Lavoriamo sul territorio di Pianezza dal 2011, in questi anni abbiamo ascoltato le associazioni, i cittadini, abbiamo costruito progetti insieme e la stagione teatrale è solo la punta dell’iceberg di questa condivisione culturale e artistica che abbiamo costruito”.
Ogni singolo spettacolo scelto e inserito nella programmazione è uno sguardo sul mondo. Un focus che permetterà al pubblico un piccolo viaggio, una scoperta, un nuovo punto di vista per continuare a vivere il teatro come una piazza, dove incontrarsi, ascoltare storie e confrontarsi.
Aprirà la stagione, giovedì 7 novembre, ore 21 il debutto nazionale di MURI spettacolo corale di teatro civile (Multisala Lumière - Pianezza), a cura di Progetto Zoran, scritto da Giovanni Ferrarelli e Silvia Mercuriati che dirige attori e allievi attori, cittadini e studenti dell’Istituto Superiore Dalmasso di Pianezza. Nel mondo si contano più di 70 muri che dividono popolazioni, nel 1989 erano meno di 20. Barriere di fossati, doppio filo spinato, torrette presidiate da soldati e guardie di frontiera. Muri per escludere, separare, contenere. Attualmente sono attivi 56 conflitti nel mondo, il numero più alto mai registrato dalla fine della seconda guerra mondiale e 40 mila chilometri di recinzioni, quanto basta per coprire l’intera circonferenza della Terra. Uno spettacolo costruito con cittadine e cittadini insieme ad attrici e attori che parte dal trentacinquesimo anniversario della caduta del muro di Berlino, un fatto storico, impresso nella memoria dell’Europa, fino ad arrivare al presente.
Mercoledì 20 novembre ore 21, ecco VOLO - Il primo passo è staccarsi, scritto, diretto e interpretato da Francesca Brizzolara. Per uscire da una situazione di costrizione, oltrepassare la linea di pericolo di un confine blindato e opprimente, svincolarsi dal rapporto vittima-carnefice, il primo passo è staccarsi, abbandonare relazioni invivibili e pericolose per ricominciare a volare. In molti casi la donna non riesce a fare questo primo importantissimo passo e, se va bene, trascorre tutta la vita isolata, in un guscio di menzogna, attivando strategie di sopravvivenza per proteggersi da una violenza latente che potrebbe sfogarsi in qualsiasi momento. Se va male… ne son piene le cronache. Lo spettacolo intravvede la possibilità di andare via prima che il peggio possa accadere, dal punto di vista di una donna che ce la fa, scappa dalla propria prigione e con pazienza si ricostruisce una vita. Con il sostegno di Regione Piemonte / TAP / La grande invasione / La casa delle donne di Ivrea, in collaborazione con Progetto Violetta-la forza delle donne / Comune di Burolo / Comune di Chiaverano / Spazio Baobab, lo spettacolo ha vinto il Premio SRLSY_yours e andrà in scena al BARROCCO, la Chiesa di San Rocco, dismessa a usi profani dal 1982, per la quale nel 2002 venne avviato un grande progetto di ristrutturazione con fondi europei che la riqualifica come centro di cultura e spettacolo, gestito dall’associazione Il Coro Onlus.
Per il resto del programma, da gennaio in avanti, si può consultare il sito www.sguardi.art