Cultura e spettacoli | 30 ottobre 2024, 18:42

Dai tramonti ai notturni: i luoghi più amati da Salvo nella grande retrospettiva alla Pinacoteca Agnelli

Tre piani, otto capitoli e 170 opere dell'artista scomparso nel 2015. Aperta fino al 25 maggio

Dai tramonti ai notturni: i luoghi più amati da Salvo nella grande retrospettiva alla Pinacoteca Agnelli

Arrivare in tempo è il titolo della più grande mostra retrospettiva dedicata all’artista Salvo, organizzata alla Pinacoteca Agnelli, in contemporanea con Artissima e la Art Week torinese e aperta fino al 25 maggio 2025. 

L’esposizione, a cura di Sarah Cosulich & Lucrezia Calabrò Visconti, occupa tre piani della Pinacoteca in un percorso che racconta l’artista, siciliano d’origine, ma torinese d’adozione, che andò sempre controcorrente rispetto ai suoi tempi. Precursore, protagonista di una traiettoria indipendente e originale.  

All’anagrafe Salvatore Mangione, nacque a Leonforte in Sicilia nel 1947 ma si trasferì a Torino nel 1956. Si avvicinò durante la prima fase della sua carriera al vocabolario visivo dell’Arte Concettuale e dell’Arte Povera, affrontando temi come l’autorappresentazione e il linguaggio in opere fotografiche e scultoree. Dall’inizio degli anni Settanta, Salvo scelse di dedicarsi esclusivamente alla pittura, rimanendovi fedele per i successivi quarant’anni.

Attraverso otto capitoli e 170 opere, la mostra presenta alcuni dei momenti più importanti del lavoro artistico di Salvo, mettendo in evidenza alcuni aspetti come la sperimentazione nella ripetizione degli stessi soggetti; il ruolo dell’artista e il suo rapporto con la storia dell’arte, con la scrittura e la letteratura.

Si passa dalle fotografie concettuali, passando ai bar, con i famosi giocatori di flipper, per raggiungere i paesaggi urbani, con strade, periferie, fabbriche, porti, fino alla suggestiva sala dedicata ai notturni e agli amati tramonti, cui l’artista voleva sempre “arrivare in tempo” per poterli ammirare.  

Per info: https://www.pinacoteca-agnelli.it/ 

Chiara Gallo

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Federica Monello

Giornalista pubblicista, ascoltatrice vorace di musica, amante di tutto ciò che è cultura. Nasco e cresco in Sicilia dove da studentessa di Lettere Moderne muovo i primi passi nel giornalismo, dopo poco unisco la scrittura alla passione per la musica. Giungo ai piedi delle Alpi per diventare dottoressa in Comunicazione e Culture dei media e raccontare di storie di musica, versi, suoni e passioni.

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