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Cultura e spettacoli | 30 ottobre 2024, 19:52

Da Torino a Lucca, Lo Scarabeo porta avanti la tradizione dei Tarocchi: "Sono uno strumento per conoscersi meglio"

La casa editrice torinese racconta che cosa ancora oggi affascina tanto delle carte le cui misteriose origini risalgono al '400: "Torino città intrisa di esoterismo in cui hanno lavorato diversi stampatori e grafici"

Da Torino a Lucca, Lo Scarabeo porta avanti la tradizione dei Tarocchi

Da Torino a Lucca, Lo Scarabeo porta avanti la tradizione dei Tarocchi

Lo Scarabeo, la casa editrice torinese specializzata in artee fumetti e nel campo dei tarocchi, si sta preparando per tornare al Lucca Comics & Games 2024. “È un appuntamento che non perdiamo un’edizione” conferma Sophia Pignatiello.

Nata nel 1987, unendo la competenza collezionistica, l’amore per l’illustrazione e il gusto per l’immagine dei fondatori Mario Pignatiello e Pietro Alligo, Lo Scarabeo da oltre trent’anni riesce a unire gli appassionati e coloro che si approcciano per la prima volta ai tarocchi. 

Cosa c’è che appassiona tanto di queste carte? 

“I tarocchi sono un mezzo molto antico e misterioso. In queste carte ci sono simboli lampanti che erano carte da gioco, poi hanno acquisito significati più divinatori, e da esseri umani curiosi ci affascina scoprire parti di noi stessi che non siano la vita in generale. Di per sé sono figure che conosciamo, come un Imperatore o un Papa, figure ben strutturate che sappiamo cosa rappresentano ma che insieme all’illustrazione, punto di vista degli artisti, può trasmettere emozioni e sensazioni”.

Come possono aiutare i tarocchi a fare chiarezza? 

“I tarocchi non si leggono più in chiave irreali o di previsione del futuro. Incutono sempre un po’ paura per noi italiani superstiziosi, ma oggi si vede una tendenza a usare le carte come strumento di autoanalisi. I tarocchi ci possono aiutare a comprendere cose della nostra vita che attraverso l’immagine diventano evidenti.  Certo quando si stendono le carte c’è sempre un po’ di fatalismo, ma ci sono nuovi autori e autrici che vogliono portare argomenti contemporanei. Al Salone del Libro di Torino, l’unica altra fiera oltre al Comics a cui partecipiamo, abbiamo presentato il mazzo Super Nova Tarot con Arcani realizzato in maniera non binaria. Ecco, oggi l’esotersimo ha nuovi linguaggi più comprensibili e più attuali”. 

Tra i mazzi più iconici mai stampati vi sono, per esempio, i Golden Art Nouveau Tarot, i preferiti dalla celebrata attrice Anya Taylor,  ma quali sono i più antichi e ce ne sono di legati alla città di Torino? 

“Non si sa precisamente quando siano nati i Tarocchi. Si fanno risalire al ‘400, con il primo mazzo Visconti Sforza, un mazzo italiano per altro. Nato come bomboniera per matrimonio tra le due famiglie, aveva le carte ricoperte d’oro, con i rappresentanti della corte. Poi sono venuti gli anglosassoni Rider-Waite, poi i  i marsigliesi intorno al ‘600, tra questi ci sono anche i tarocchi piemontesi risalenti all’800 che hanno preso il nome dai fratelli che li avevano stampati proprio a Torino. I Giovanni Vacchetta risalgono al nome dello stampatore da cui abbiamo ereditato i Naibi. Torino è intrinseca di esoterismo per cui ha generato davvero personaggi come loro”.  

Quest’anno andrete al Lucca Comics ma non è il primo anno? Cosa vi aspettate dall’edizione 2024? 

“Siamo sempre molto contenti perché Lucca si trasforma in un posto magico. Quest’anno abbiamo un stand più grande dove cerchiamo di implementare dei giochi per coinvolgere anche gli appassionati del fumetto, non solo quelli dei tarocchi”. 

 

 

 

Chiara Gallo

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