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Attualità | 30 ottobre 2024, 07:20

Stranieri, a Torino vivono soprattutto romeni, marocchini e cinesi: in tutto sono oltre 211mila

In Piemonte, secondo Istat, il dato sale oltre quota 433mila. Albanesi e peruviani le altre due nazionalità più diffuse

cerchio di persone straniere

Romeni, marocchini e cinesi sono le tre nazionalità più diffuse a Torino tra gli stranieri

A Torino, almeno all'inizio dell'anno, c'erano oltre 221mila cittadini stranieri residenti. Per la precisione 221.169, mentre in Piemonte il conto è arrivato a 433.397 persone. Lo dicono i dati Istat contenuti all'interno del nuovo Rapporto Immigrazione 2024 e presentati al Circolo dei lettori nell'ambito del Festival dell'Accoglienza.

La presentazione dei dati

Si tratta di stime risalenti al 1° gennaio 2024 e hanno visto partecipare alla presentazione monsignor Pierpaolo Felicolo, direttore della Fondazione Migrantes – CEI (Conferenza Episcopale Italiana), Manuela De Marco, curatrice del Rapporto per Caritas Italiana (in collegamento da Roma), Simone Varisco, curatore del Rapporto per Fondazione Migrantes, Pierluigi Dovis, referente Caritas Arcidiocesi di Torino e Delegato Regionale Caritas Piemonte- Valle d’Aosta e Grace Fainelli, esperta di comunicazione, formatrice sui temi di diversità e inclusione, attivista.

Romeni, marocchini e cinesi (ma non solo)

In particolare, scorrendo i dati si scopre che le prime 5 nazionalità degli stranieri residenti a Torino vedono una stragrande maggioranza di romeni (88mila persone), quattro volte tanto la seconda nazionalità: i marocchini, che sono 22mila. Seguono i cinesi, undicimila e poi - a pari quota, con 9000 unità, albanesi e peruviani.

Le tendenze in tutto il Paese

Proprio quella dei peruviani è una tendenza che riguarda un po' tutto il Paese: situazione economica, sociale e insicurezza stanno infatti spingendo sempre più persone ad abbandonare il Paese americano per raggiungere l'Italia. Mentre nel 2023 si sono ridotti gli arrivi e le presenze di cittadini ucraini, spinti invece all'interno dei nostri confini dallo scoppio del conflitto. La popolazione di cittadinanza straniera - dicono i dati nazionali - è nettamente più giovane rispetto a quella italiana: prevale la classe di età fino a 17 anni (20,6%). Quindi ci sono i 60enni (10,8%). Quindi quelli compresi tra 35 e 39 e quelli tra 40 e 44.

La totalità dei permessi di soggiorno validi, nel primo trimestre del 2024, in tutta Italia superava quota 4,2 milioni. A differenza di Torino e Piemonte, è del Marocco il primato di presenze in Italia, quindi Albania e Ucraina. Chiude la top ten la Tunisia.

La popolazione carceraria conta 18.894 detenuti stranieri, pari al 31,4% del totale (60.166). Nelle scuole, invece, gli alunni non italiani sono quasi 900mila, pari a circa l'11% dei ragazzi. Sono invece 121.165 gli iscritti con cittadinanza straniera alle Università (6,3% del totale).

Tra lavoro, scuola e neet

Sul fronte dell'occupazione, poi, tra il 2019 e il 2023 è aumentata di molto la domanda di lavoratori immigrati: +68,6%) e così è aumentata anche la quota di assunzioni di lavoratori stranieri: dal 13,6 al 19,2%.

I giovani migranti hanno un tasso di occupazione di dieci punti percentuali superiore rispetto ai pari età italiani. Mentre sono proprio gli italiani a rappresentare l'85,1% dei neet.

Costruire processi di inclusione scolastica e sociale per bambine, bambini e adolescenti rom, sinti e caminanti. Questo è l’obiettivo dell’avviso pubblico promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, per il quale la Città di Torino ha presentato nei mesi scorsi un progetto, che potrà ora beneficiare per la sua realizzazione di un finanziamento di circa 1 milione e 267mila euro. La Giunta comunale, su proposta dell’assessora all’Istruzione Carlotta Salerno, ha dato questa mattina l’approvazione alla prosecuzione dell’iter progettuale ammesso alla graduatoria dell’avviso ministeriale, contestualmente all’accettazione da parte della Città dello schema di convenzione che, oltre a prevedere la totale copertura dei costi, senza quindi comportare alcun onere per l’amministrazione, stabilisce anche la durata della progettualità stessa, che sarà di 36 mesi.

 

Il Comune di Torino per i minori rom

"L'aggiudicazione dei finanziamenti e la conseguente prosecuzione del progetto è un ulteriore passo avanti verso l'inclusione di ragazze e ragazzi torinesi - ha affermato l'assessora all’Istruzione Salerno - L'obiettivo è quello di dare a tutte e tutti i medesimi strumenti e le medesime possibilità, a prescindere dalle condizioni di vita e dal contesto di provenienza. Siamo certi che il duplice intervento a livello scolastico ed abitativo potrà produrre ottimi risultati.

Tra le azioni che saranno messe in campo nei prossimi tre anni, attraverso i Dipartimenti Servizi Educativi e Servizi Sociali della Città di Torino, la presenza di operatori ed educatori a fianco di bambine, bambini, adolescenti e famiglie coinvolte per fornire maggior supporto, assistenza e favorirne l’inclusione scolastica, e la messa a disposizione di strumenti e metodologie utili a potenziare l’offerta didattica e la partecipazione, integrando obiettivi e la buona riuscita in ambito scolastico con una promozione del benessere complessivo del  minorenne. Il progetto prevede anche il favorire l’accesso ai servizi da parte delle famiglie coinvolte e la promozione di percorsi di tutela della salute.

 

Massimiliano Sciullo

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