Economia e lavoro - 30 ottobre 2024, 18:08

Lear, da Roma fumata grigia: per la cassa integrazione l'azienda si prende un mese di tempo

Negli incontri delle scorse settimane la Regione aveva aperto a un nuovo strumento di ammortizzatori sociali, ma è necessario che la multinazionale sia d'accordo. I sindacati: "A rischio 400 posti di lavoro"

Ancora nulla di fatto sul fronte della Lear di Grugliasco

Fumata grigia, ma il tempo è sempre di meno. Ecco l'esito dell'incontro di oggi a Roma, presso il Ministero, sulla vertenza della Lear, azienda di Grugliasco che prima di tante altre ha mostrato le cicatrici della crisi dell'automotive. In gioco ci sono circa 400 posti di lavoro.

Nelle scorse settimane, dopo gli incontri dei sindacati in Regione, era emersa l'ipotesi di una nuova cassa integrazione legata all'Area di crisi complessa che potrebbe coprire un anno in attesa che qualcosa succeda, tra reindustrializzazione e nuove commesse da parte di Stellantis (soprattutto Maserati).

Ma perché l'operazione - transitoria - vada in porto, è necessario che anche l'azienda sia d'accordo, dovendo partecipare a parte della spesa. Un placet che non è ancora arrivato, nemmeno in occasione del vertice ministeriale, dove invece tutti si attendevano una risposta. 

"La Lear ha oramai livelli produttivi bassissimi e non è stato ancora individuato un potenziale investitore che riconverta il sito - spiegano i sindacati -. Diventa quindi essenziale avere a disposizione un ammortizzatore sociale a copertura del 2025 e accelerare la ricerca di un investitore. Più in particolare ci sarebbe la possibilità di chiedere la proroga della attuale cassa integrazione per crisi oppure la concessione ex novo della cassa in deroga regionale per area di crisi complessa, grazie alla disponibilità di risorse ancora in dotazione della Regione Piemonte. La Direzione aziendale si è riservata di fare una verifica tecnica e di darci una risposta al prossimo incontro".

Tutto si sposta di un altro mese, insomma, visto che il prossimo incontro sarà il 27 novembre, sempre al Mimit. "Abbiamo anche l’esigenza di definire altri strumenti aggiuntivi per affrontare gli esuberi - aggiungono i sindacati -: quali le uscite volontarie e finalizzate alla pensione, nonché percorsi di riqualificazione professionale".

Sul tema, la vicepresidente e assessore al Lavoro Elena Chiorino ribadisce la Regione è "in prima linea nel seguire passo dopo passo l'evoluzione del tavolo Lear, in un confronto serrato con azienda e parti sindacali. La Regione si rende disponibile a offrire tutti i supporti tecnici necessari per favorire un’evoluzione positiva della vicenda, con l’obiettivo prioritario di garantire la continuità occupazionale e tutelare i lavoratori coinvolti".

Dal fronte del centrosinistra, la consigliera del Pd, Laura Pompeo aggiunge: "Tra due mesi, il 29 dicembre, queste persone resteranno senza sostegno. Sarà importante cercare in tutti i modi possibili di attrarre un potenziale investitore che possa rilevare l’azienda e evitarne, così, la chiusura. Dobbiamo impegnarci per trovare tutte le soluzioni possibili per salvaguardare i lavoratori”.

"Siamo al fianco dei sindacati, delle lavoratrici e dei lavoratori della Lear di Grugliasco nel chiedere al governo - regionale e nazionale - garanzie sulla copertura degli ammortizzatori sociali per l’anno 2025 e un’accelerata sulla ricerca di nuovi investitori che possano rilanciare il sito industriale. La Lear versa in grave crisi e sono 400 le persone che rischiano il posto di lavoro. Come Movimento 5 Stelle chiediamo la proroga della cassa integrazione per crisi oppure la concessione della cassa in deroga regionale per area di crisi complessa. Ambedue richieste già avanzate dai sindacati che dovranno valere per l’intero 2025", ha dichiarato Sarah Disabato, Capogruppo regionale del M5S.