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Cultura e spettacoli | 29 ottobre 2024, 18:36

Dalla salita al K2 nel 1954 al piacere di camminare: al Museo della Montagna aprono due nuove mostre [FOTO]

Inaugurano durante la settimana dell’arte e in occasione dei 150 anni del Museo

Dalla salita al K2 nel 1954 al piacere di camminare: al Museo della Montagna aprono due nuove mostre

Dalla salita al K2 nel 1954 al piacere di camminare: al Museo della Montagna aprono due nuove mostre

Durante la settimana dell’arte il Museo della Montagna inaugura sue nuove mostre: Era come andare sulla Luna. K2 1953 e Walking Mountains.

La prima, aperta fino al 30 marzo, racconta a distanza di 70 anni la storica spedizione italiana al K2.  marzo 2024 era è stata inaugurata al Museo una nuova sezione permanente dedicata alla spedizione del Club Alpino Italiano al K2. 

La nuova mostra mette in luce l’apporto dell’industria italiana che in pochi mesi riuscì a sviluppare materiali innovativi, testati dagli alpinisti della spedizione e diventati fondamentali nell’evoluzione dell’alpinismo.

Quando il 31 luglio 1954 Lino Lacedelli e Achille Compagnoni calpestarono per primi la vetta del K2, una delle montagne più difficili e pericolose, in un paese ancora segnato dalla guerra e dalla ricostruzione, il K2 divenne un simbolo di orgoglio nazionale. “Era come andare sulla Luna”, disse proprio Lacedelli in un’intervista anni dopo quella straordinaria esperienza.

La mostra, curata da Leonardo Bizzaro, Roberto Mantovani e Vinicio Stefanello, sul “prima” e il “dopo” l’impresa del 31 luglio 1954. È raccontata l’evoluzione degli sforzi alpinistici, dai primi tentativi di salita di Jacot-Guillarmod nel 1902 e del Duca degli Abruzzi nel 1909, fino alle esplorazioni della Spedizione Geografica del 1929 e ai sopralluoghi di Ardito Desio e Riccardo Cassin nel 1953. 

Un’attenzione particolare è dedicata al contributo delle aziende italiane, che progettarono e produssero in breve tempo una serie di materiali e attrezzature innovativi per l’impresa: le suole in gomma che sostituirono gli scarponi chiodati, le corde di nylon, più resistenti, che stupirono gli alpinisti abituati all’uso della canapa, le bombole di ossigeno, realizzate utilizzando tecnologie belliche, mentre piccole aziende italiane produssero termotute, sacchi a pelo e guanti.

Al ritorno dalla spedizione del K2, gli alpinisti furono accolti in Italia con un entusiasmo paragonabile a quello per le vittorie calcistiche, sia all’aeroporto di Linate che al porto di Genova. Il successo contagiò l’intero Paese, ma insieme a questo arrivano anche le polemiche. La mostra racconta le controversie, sebbene in secondo piano, proponendo oggi una visione chiara e definitiva della salita del 1954 nella storia vera del Paese.

Attrezzature e abbigliamento, fotografie, giornali, pubblicità e registrazioni radio e televisive dell’epoca sono accompagnati da un’installazione artistica del collettivo di D20 ART LAB: una riscrittura del film della spedizione, Italia K2 di Marcello Baldi con le immagini di Mario Fantin, che ebbe strepitoso successo all’uscita nelle sale italiane.

L’altra mostra, aperta fino al 26 giugno, è a cura di Andrea Lerda, con Hamish Fultone Michael Höpfner ed è un progetto che conclude un percorso di ricerca incetrato sul tema del cammino, nell’anno del 150° anniversario dalla fondazione del Museo della Montagna.

Un’indagine avviata a novembre 2023 con l’esposizione Stay with Me. La montagna come spazio di risonanza e sviluppata nel corso dei mesi attraverso un programma diffuso e multidisciplinare dal titolo Stay with Me. A Whole Growing Exhibition.

Non concepita come un’esposizione sulla Walking Art, né con l’intenzione di proporre una panoramica completa e di tipo storico, indaga l’esperienza del cammino come occasione per immergersi nei contesti montani e per ripensare il nostro modo di stare-in-contatto con il mondo. 

L’attraversamento della montagna diventa così l’occasione per un dialogo inedito con l’alterità, con la dimensione biotica e abiotica; strumento per un’evoluzione del sentire; esperienza di rinnovamento della coscienza individuale e collettiva; occasione per riconoscere che il genere umano è parte non indispensabile di un tutto; atto radicale − intimo e politico al tempo stesso − di disubbidienza e rivoluzione.

La narrazione presenta le opere di venti artiste e artisti in dialogo con quelle di artisti storici come Richard Long e Joseph Beuys.

Per info: https://www.museomontagna.org/events/walking-mountains/

https://www.museomontagna.org/events/walking-mountains/

Chiara Gallo

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