"Torino può e deve diventare capitale dell'innovazione e dell'industria in Italia. Avete tutto per farlo e stiamo lavorando al meglio per dare un segnale chiaro al Paese". Così Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, ha concluso il suo intervento alla prima assemblea dell'Unione Industriali di Torino sotto la nuova presidenza di Marco Gay.
Grande presenza del Governo
Con lui, che si è collegato in video, in sala anche Antonio Tajani, Gilberto Pichetto Fratin e il messaggio della Premier, Giorgia Meloni. Il Governo si è presentato in forze, insomma, con la presidente del consiglio che ha sottolineato come "l'Italia è ripartita e non è più fanalino di coda". Con loro anche il presidente nazionale di Confindustria, Emanuele Orsini. E poi il sindaco di Torino Stefano Lo Russo e il governatore del Piemonte Alberto Cirio.
Urso: "Aerospazio in crescita, auto da difendere"
"Con il presidente Gay abbiamo già avuto modo di confrontarci - ha detto il ministro delle Imprese e Made in Italy, Adolfo Urso - e chiediamo a tutti voi di prendere parte ai colloqui per un Libro Bianco sul futuro industriale del nostro Paese e del nostro continente. Le tre transizioni si tengono insieme".
"Ci sono tanti comparti, come l'aerospazio - ha aggiunto Urso - che si affiancano a quelli tradizionali per permetterci di tornare a essere una delle maggiori potenze economiche globali, esportatori e non acquirenti di beni".
Sul fronte auto, "abbiamo già previsto si anticipare le clausole di revisione delle regole europee all'inizio del 2025 per dare certezze a chi compra, ma anche a chi produce vetture. Il sistema dell'auto non può reggere la scadenza del 2035 e la concorrenza, spesso scorretta".
"Bisogna prendere decisioni per rendere competitiva l'industria dell'auto anche nella fase di transizione che stiamo ad affrontare. Servono sostegni e risorse anche comuni ed europee per la domanda e l'offerta, ma non solo all'elettricista, ma a ogni tecnologia che possa garantire sostenibilità e neutralità ambientale".
Lo Russo: "Responsabilità verso il futuro"
"Occorre un cambio, anche di postura, del settore industriale del nostro Paese. Servono linee chiare - ha detto il sindaco, Stefano Lo Russo - Dobbiamo prendere una responsabilità di fronte alle nuove generazioni e la pubblica amministrazione deve cambiare velocità a fronte dei cambiamenti".
"Nessuno ci toglie il capitale umano e bisogna fare squadra insieme e costruire il futuro di Torino".
A fare gli onori di casa, tributando il suo saluto all'ex presidente, Giorgio Marsiaj, è stato proprio Marco Gay. "Abbiamo grandissime aspettative sulla nuova legislatura europea, pur conoscendo le tensioni internazionali e le difficoltà negli altri Paesi. La coperta, lo sappiamo, è corta e questo condiziona anche l'azione di governo. Ma va fatto il massimo sforzo per sostenere la capacità produttiva, l'industria e la capacità di innovazione. L'evasione fiscale invece è un insulto per tutti i cittadini e gli industriali che rispettano le regole".
Gay: "Torino città grandiosa"
"Torino è una città grandiosa: qui ci sono sapere, capacità, ingegno e bellezza in un circolo virtuoso che si alimenta continuamente - ha aggiunto Gay - Non c'è un settore o una filiera in cui non siamo protagonisti. Qui la cultura e l'ingegno guidano l'idea. Ovunque, nel mondo, c'è un pezzo della nostra città".
La crisi del settore auto è un fatto, non è un problema solo italiano, ma qui colpisce più duramente. Serve un Mobility act e Torino non potrà che essere centro di competenza per tutta Europa. Neutralità tecnologica sarà la parola d'ordine. Ma il no ai motori termici ha dato un colpo pesante a tutta la filiera.
Le auto elettriche rappresentano il 3,3% in Italia, le previsioni non si sono realizzate e la concorrenza cinese è forte. Questo porta al blocco del settore e alla cassa integrazione. Bisogna alleggerire le sanzioni ai produttori e aprire a nuove tecnologie sostenibile, per evitare uno shock industriale. Non è retroguardia o negazionismo, ma ribadire la forza della ragione".
Futuro non senza auto
Torino nel futuro? Gay ha sottolineato: "Non vuol dire abbandonare l'auto, ma mettere insieme la nostra conoscenza con l'innovazione tecnologica. Ma anche puntare sugli altri settori ed esportare anche nei servizi. Bisogna passare dalla citazione del Piano Draghi ai fatti". E ha ricordato che Torino è la città italiana dell'aerospazio, "qui sta diventando realtà il nucleare di quarta generazione e rappresentiamo una zona economica strategica. A cominciare dai 120mila studenti presenti: dobbiamo continuare ad attrarre talenti. A cominciare dalla fondazione AI4industry".
E citando le città della salute e dell'aerospazio, ha ammonito: "Servono tempi certi per realizzare questi progetti: non avremo una seconda chance".
Infrastrutture e accoglienza
Gay ha anche proseguito uscendo in territori vicini a quello dell'economia: "Le infrastrutture non possono essere tema di scontro. Serve determinazione su Tav e Metro2, perché le grandi opere sono un modo per avere cura dell'ambiente. Altrimenti, con nuovi ritardi, tutto il nord ovest e non solo Torino ne pagherà il prezzo". Mentre sul tema sociale ha avuto parole chiare: "Mettiamo al centro della politica della nostra città la questione migratoria e demografica. Non bisogna avere paura di questi temi. Una città aperta che ha accolgo generazioni di uomini e donne ha nel suo DNA i valori dell'accoglienza e dell'integrazione. Fare a meno dei giovani vuol dire condannarsi al declino".