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Cultura e spettacoli | 28 ottobre 2024, 13:17

Dall’Igloo del pane a quello in pietra: la mostra per il centenario di Mario Merz si arricchisce di nuove opere

Fino al 2 febbraio un percorso espositivo per celebrare l’artista nella sua omonima Fondazione

Dall’Igloo del pane a quello in pietra: la mostra per il centenario di Mario Merz si arricchisce di nuove opere

Dall’Igloo del pane a quello in pietra: la mostra per il centenario di Mario Merz si arricchisce di nuove opere

La mostra che celebra il centenario della nascita di Mario Merz si arricchisce di altre tre opere, due igloo e una grande tela, in occasione della settimana dell’arte contemporanea torinese.

A gennaio si compie il centenario e quest’anno abbiamo deciso di decathlon una mostra sviluppata in due momenti, una d’estate e una in autunno, in contemporanea della Art Week", spiega Beatrice Merz - Si arricchisce così il percorso espositivo, ma anche l’idea della diversità di Mario.

Dall’Igloo del pane a quello in pietra

Entrano così negli spazi della Fondazione Merz l’Igloo di pietra, realizzato nel 2002 con marmo rosa dell’Argentina, uno degli ultimi a cui lavorò l’artista. Insieme all’Igloo del 1997, chiamato foglie d’oro, cambia la percezione dello spazio nella, un aspetto su cui si concretava molto l’opera di Merz.

L’altro Igloo che si aggiunge è quello del pane realizzato nel 1989 per l’esposizione al Guggenheim di New York

Questa è la terza volta che viene esposto, tra cui una nel 2015 a Milano in occasione dell’Expo”. Il pane adagiato sulla gabbia di metallo proviene dal forno più vicino alla Fondazione Merz. 

La grande tela lunga dieci metri

Completa il percorso, la grande tela lunga dieci metri dall’evocativo titolo Geco in casa realizzata nel 1983.

Il titolo seconda parte della mostra, aperta fino al 2 febbraio, completa la frase della prima: “Vorrei avere la firma di qualcuno che sia stato curato dalla proliferazione. Qualcosa che toglie peso, che mantiene l'assurdità e la leggerezza della favola” .

Valorizzare le cose ordinarie

Obiettivo è ancora volta valorizzare volontà di Merz di valorizzare le cose ordinarie cui non dedichiamo sufficiente attenzione. L’intera mostra segue il fil rouge del pensiero di Claude Levy Strauss legato alla necessità di individuare la natura profonda che si cela dietro ai modelli per arrivare alla base del pensiero umano.

La necessità di raggiungere un senso di leggerezza concettuale guardando alla natura e allo scorrere del tempo che è alla base delle opere esposte.

Per info: https://www.fondazionemerz.org

Chiara Gallo

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