Politica - 28 ottobre 2024, 19:03

La chiusura degli uffici postali accende la discussione in Comune

Approvati in Sala Rossa due ordini del giorno

Il Consiglio comunale di Torino ha approvato, questo pomeriggio, due ordini del giorno (il primo a firma Andrea Russi, il secondo vede come primo firmatario Pietro Tuttolomondo) attraverso i quali esprime contrarietà alla chiusura degli Uffici Postali decentrati in via Nizza 8, via Francesco Giuseppe Guicciardini 28, via Verres 1/A, corso Casale 196 e via alla Parrocchia 3/A.

Il primo documento invita Poste Italiane al rispetto dei valori dichiarati nel proprio codice etico e impegna Sindaco e Giunta ad adottare tutte le azioni necessarie affinché Poste Italiane mantenga operativi gli uffici postali già interessati al provvedimento di chiusura.

Nello stesso tempo, chiede che sia avviato un dialogo con l’azienda al fine di scongiurare ulteriori chiusure e a valutare il rafforzamento degli uffici postali esistenti, soprattutto nelle zone più disagiate e dove sia maggiormente presente popolazione anziana.

Il secondo documento impegna a sensibilizzare Governo e Parlamento, perché venga intrapresa una riflessione sulle politiche di gestione di Poste italiane che favorisca l’adozione di provvedimenti perché restino aperte le 5 sedi postali torinesi.

L’ordine del giorno, così come il precedente, invita a promuovere un confronto con Poste italiane al fine di garantire la continuità ed il potenziamento degli uffici postali evitando chiusure o riduzioni di orario e a favorire azioni che garantiscano una presenza equilibrata degli uffici postali in città, sia il centro cittadino sia le aree periferiche, con la possibilità di poter realizzare nuove progettualità, come il progetto “Polis”, anche nei comuni con più di 15000 abitanti includendo il Comune di Torino.

Infine l’atto impegna ad intraprendere le azioni opportune perché non vengano dismessi gli uffici postali nelle sedi suindicate.

comunicato stampa