La scelta aveva già fatto discutere quando erano stati svelati i vincitori del bando, ma le polemiche (corredate da presidi e iniziative di protesta dei comitati spontanei) sono proseguite anche durante i mesi successivi.
Adesso la questione approderà ufficialmente tra i banchi del Consiglio Comunale di Torino: stiamo parlando del no al Todays al Parco della Confluenza. Tutto questo grazie ad una mozione presentata da una parte della minoranza, per la precisione dai consiglieri del Movimento 5 Stelle Valentina Sganga, Andrea Russi e Dorotea Castiglione più Giuseppe Iannò di Torino Libero Pensiero.
Il documento
Il documento, che verrà portato in Sala Rossa durante una delle prossime sedute (ma immediatamente sospeso per approfondimenti da parte degli assessori competenti e degli organizzatori, ndr), chiede di estromettere il parco dal prossimo bando triennale per il festival musicale, attualmente in fase di stesura: “Un'area naturale di grande pregio – sottolinea Sganga – non è ideale per questo tipo di festival: con questo atto vorremmo preservarla dalle conseguenze ambientali portate non solo sul manto erboso, ma anche dall'inquinamento acustico e luminoso che mette in pericolo anche gli animali; in un periodo di crisi climatica il verde va salvaguardato”.
Ad aggiungere ulteriori elementi, questa volta “di metodo”, è invece Russi: “Il parere favorevole dell'Ente Parco - dichiara – è arrivato solo il 14 agosto, al termine di un iter lungo e travagliato e solo a bando concluso e a cantiere avviato. Oltre ai rischi ambientali, inoltre, non è necessario fare un festival da meno di 2000 persone a serata in uno spazio così vasto: meglio farlo in un luogo più piccolo e in un'area non protetta”.
La Consulta per l'Ambiente e il Verde
Posizione sostanzialmente condivisa dalla Consulta per l'Ambiente e il Verde della Città, per bocca del presidente Emilio Soave: “Già a giugno - spiega – evidenziammo l'inopportunità di realizzare il festival in un luogo ambientalmente critico e prossimo ad una zona di protezione speciale. Le valutazioni di incidenza vanno fatte in maniera preventiva, con il coinvolgimento dell'Ente Parco ed eventualmente anche della Consulta, e non dopo la conclusione del bando mettendo i cittadini davanti al fatto compiuto”.