Quasi mezzo miliardo di euro investiti in oltre duecento cantieri distribuiti tra Torino e tutta la provincia. Ecco l'effetto del Piano straordinario di Atc Piemonte centrale, che si dipana dal 2021 al 2024. Dando lavoro a una stima tra i 10mila e i 15mila addetti.
Obiettivo: riqualificare le case popolari, ricorrendo a risorse del Pnrr, ma anche fondi Cipess, ex Gescal e gli sgravi di superbonus e sismabonus.
Case vecchie, inquilini anziani
"Circa il 10% degli inquilini ha almeno 80 anni - dice Luigi Brossa, direttore generale di Atc Piemonte centrale - e quindi ha difficoltà che prevedono servizi adeguati. A cominciare dal salire le scale. Mentre il 43% del patrimonio edilizio ha più di 50 anni. Sono le due cifre che più di ogni altra sintetizzano l'importanza dei nostri interventi".
Superbonus, Pnrr e fondi ex Gescal
In dettaglio, grazie al Superbonus sono stati avviati cantieri in 168 condomini, coinvolgendo 3000 alloggi. Un importo complessivo da 440 milioni.
Il capoluogo ha accolto la maggior parte di questi interventi: 94 milioni di euro. Seguita da Venaria Reale e Nichelino (rispettivamente 34 e 15 milioni). Tra gli interventi più significativi, quello di corso Racconigi 25: ben 8 palazzine per 350 appartamenti.
Sono invece 28,5 i milioni derivanti dal Pnrr: 25 di questi a Torino, ma anche Avigliana e Villastellone. Altri 24 milioni arrivano dai fondi PinQua.
I fondi Gescal, infine, hanno permesso un piano per il recupero degli alloggi momentaneamente sfitti: sono 440 nel Torinese, di cui 250 solo nel capoluogo. Sono stati investiti oltre 5 milioni.
Benefici per interi quartieri
"Un'opera enorme - commenta l'assessore regionale alla casa, Maurizio Marrone - e gli effetti sono positivi per gli inquilini, ma anche per la riqualificazione di un intero territorio. Il degrado abbassa la qualità della vita anche di chi abita nella zona". E sulle leggi "pur all'avanguardia, le regole regionali vanno aggiornate ai nuovi bisogni che sono emersi in questi ultimi anni. Quella attuale è ferma alla situazione del 2010".
"Volevamo andare oltre il dare una buona casa - dice il vicepresidente di Atc, Fabio Tassone - dando la massima attenzione alla sostenibilità e all'impatto. I lavori hanno interessato un terzo del patrimonio, con una riduzione dei consumi energetici del 50%, migliorando di almeno due classi. Un elemento non indifferente, alla presenza di nuclei famigliari dalle possibilità economiche ridotte".
Dallo studio effettuato da Università, Politecnico e SAA school of management, si stima un risparmio di 370 euro per ogni abitante.
"È stato profuso un grande impegno - conclude Emilio Bolla, presidente di Atc Piemonte orientale - ma il patrimonio di edilizia sociale rimane in gran parte vetusto e richiede ulteriori interventi. Continueremo dunque a cercare nuove opportunità di finanziamento per sostenere altri progetti di riqualificazione".