Archiviato il procedimento penale nei confronti degli attivisti di Extinction Rebellion che lo scorso aprile, durante il meeting del G7 Clima, Ambiente ed Energia, avevano occupato la hall del grattacielo di Intesa Sanpaolo.
Per il Pm Valentina Sellaroli e il Gip Accurso Pagano, i fatti contestati non hanno rilevanza in quanto la manifestazione non ha infranto "alcuna norma penale".
Come testimonia Matilde, attivista del movimento ambientalista, quanto accaduto lo scorso aprile rientra in “Una manifestazione sicuramente vivace e inusuale, ma assolutamente nonviolenta, come testimoniano i numerosi video di quel giorno. Di fronte a governi e istituzioni finanziarie che continuano a investire miliardi in petrolio e gas, ignorando l'allarme degli scienziati e la preoccupazione dei cittadini, esercitare il diritto a manifestare e dissentire diventa una necessità”.
In una nota Extinction Rebellion ricorda i motivi che avevano portato a contestare l’istituto di credito torinese: "Dal 2015 a oggi, infatti, Intesa Sanpaolo ha sostenuto l’industria fossile con 81,6 miliardi di dollari, risultando nella lista delle prime 40 banche a livello mondiale che finanziano l’espansione nel settore."
Altre archiviazioni avevano riguardato Torino dopo le contestazioni al Ministro Roccella al Salone del Libro o per gli studenti imbragati all’Oval. Ma le denunce, secondo Annalisa di XR, "rimangono nelle banche dati della polizia e vengono utilizzate per giustificare un giudizio di pericolosità sociale, in base al quale vengono poi attribuite misure restrittive della libertà, come i fogli di via”.
"Tutti i magistrati che sono stati chiamati a pronunciarsi in sede penale in relazione alle manifestazioni di XR hanno ribadito un principio che purtroppo appare ancora necessario affermare con forza: il dissenso pacifico rientra nei diritti costituzionalmente garantiti di libertà di riunione e di libera manifestazione del pensiero" dichiara l'avvocato Marino Careglio, che con il collega Gianluca Vitale assiste XR.