Domani Torino torna ad accendersi e trasforma ancora una volta il suo cielo con le Luci d'Artista. L'appuntamento per l'inaugurazione ufficiale è domani sera alle 18 in piazza Vittorio Veneto all'angolo con lungo Po Cadorna, dove è stata collocata la nuova installazione "VR Man" di Andreas Angelidakis.
Due nuovi luci
Per la 27° edizione l'evento si arricchisce di due nuovi luci: oltre al lavoro di Angelidakis, nei Giardini Sambuy di piazza Carlo Felice ci sarà "Scia'Mano" di Luigi Ontani. "VR Man" si ispira all'iconografia classica della scultura greca e romana: qui quest'uomo stilizzato si fonde con un altro elemento della classicità, ovvero un capitello all'altezza della testa che lo trasforma in una moderna cariatide.
Un'opera realizzata con il sostegno di Torino 2025 FISU Games, i giochi universitari invernali in programma tra il capoluogo ed altri cinque comuni delle valli olimpiche dal 13 al 23 gennaio 2025.
La luce di Ontani è legata alla figura universale dello Sciamano. L’installazione è composta da un lightbox bifacciale tondo e di grandi dimensioni, con fotografie sui due lati. Nelle immagini, sempre in movimento e pronte a mutare in base al punto di vista dell’osservatore, vediamo l’artista impersonare uno sciamano, a cui allude con un gioco di parole anche la forma della maschera - realizzata a Bali con I Wayan Sukarya - che richiama una mano.
Il soggetto evoca la tradizione magica di Torino e la posizione dell’opera, sul bordo nord dei Giardini Sambuy, dialoga con il punto in cui aveva sede la libreria e casa editrice Fogola frequentato dall'artista in passato.
"Nel momento - ha sottolineato l'assessore alla Cultura Rosanna Purchia - in cui abbiamo affidato a Torino Musei il progetto "Luci d'Artista", cresce ogni giorno di più".
La mappa
"Ogni anno - ha osservato il curatore Antonio Grulli - torniamo a ricollocare le luci per reinterpretare le piazze e vie che le ospitano e viceversa". Dal 25 ottobre sino al 12 gennaio 2025 saranno visibili 28 Luci d'Artista. Sulla Mole Antonelliana torna completamente restaurata Volo dei numeri, l’opera-manifesto di Torino città dell'arte contemporanea, ideata da Mario Merz.
Alcune opere cambiano sede rispetto alla precedente edizione: Palomar di Giulio Paolini, da sempre in via Po, torna dopo dieci anni in via Garibaldi; per la prima volta in largo Montebello Ice Cream Light di Vanessa Safavi in una inedita configurazione. Luì e l’arte di andare nel bosco di Luigi Mainolfi trova nuovo spazio lungo via Carlo Alberto e al suo posto e per la prima volta in via Lagrange si potrà ammirare Volo su… di Francesco Casorati.
Le collocazioni
Si riconfermano nelle collocazioni precedenti le Luci di Mario Airò, Cosmometrie in piazza Carignano con una sempre nuova configurazione decisa dall’artista, che come ogni anno segue l’allestimento della sua Luce; Orizzonti di Giovanni Anselmo, in piazza Carlo Alberto; Vele di Natale di Vasco Are in piazza Bodoni; Ancora una volta di Valerio Berruti in via Monferrato; Tappeto volante di Daniel Buren in piazza Palazzo di Città; Nicola De Maria, Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime in piazza Carlo Emanuele II (piazza Carlina); Marco Gastini, L’energia che unisce si espande nel blu in Galleria Umberto I; Carmelo Giammello, Planetario in via Roma; Azzurrogiallo di Giorgio Griffa ai Giardini Sambuy di Piazza Carlo Felice; Jeppe Hein, Illuminated Benches in piazza Risorgimento; Rebecca Horn, Piccoli spiriti blu sul Monte dei Cappuccini; Cultura=Capitale di Alfredo Jaar sulla facciata del Museo Diffuso della Resistenza; Renato Leotta, Io, sono nato qui. in corso Spezia 70, sul tetto dell’Ospedale Sant’Anna; Mario Molinari, Concerto di parole in piazza Polonia; Luigi Nervo, Vento solare in piazzetta Mollino; L'amore non fa rumore di Luca Pannoli resta di fronte alla Biblioteca Geisser. Michelangelo Pistoletto, Amare le differenze in piazza della Repubblica (facciata della Tettoia dell’Orologio); My Noon di Tobias Rehberger in piazza Arbarello; Noi di Luigi Stoisa resta come lo scorso anno in via Po; Grazia Toderi, “…?...” in cima alla cupola della Basilica Mauriziana (visibile da Piazza della Repubblica) e Gilberto Zorio, Luce Fontana Ruota sul laghetto di Italia ’61 (corso Unità d’Italia.