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Cronaca | 24 ottobre 2024, 13:54

Carceri, Osapp: "Poliziotti penitenziari eroi quando serve colpevoli quando conviene"

La denuncia del sindacato dopo i disordini del 2 agosto nell'istituto penale per minorenni "Ferrante Aporti" di Torino

Carceri, Osapp: "Poliziotti penitenziari eroi quando serve colpevoli quando conviene"

I disordini del 2 agosto nell'istituto penale per minorenni "Ferrante Aporti" di Torino rivelano una verità brutale: il personale di Polizia penitenziaria viene sistematicamente sfruttato, criminalizzato e abbandonato. Lo sfruttamento ha raggiunto livelli che distruggono non solo la dignità degli operatori ma compromettono la sicurezza degli istituti, dove i servizi ordinari vengono accorpati. La denuncia è dell'OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria).

"La realtà è cruda e inaccettabile," dichiara Leo Beneduci, Segretario Generale, "Gli agenti che hanno sventato una rivolta e scongiurato evasioni o incidenti ai ristretti, rischiando la propria vita, si ritrovano sul di fronte alla commissione disciplinare invece che premiati. Questo è il paradosso di un'amministrazione che volta le spalle ai suoi uomini."

I fatti parlano chiaro: detenuti armati di spranghe hanno devastato l'istituto, appiccato incendi, distrutto uffici. Di fronte a loro, un gruppo esiguo di agenti, costretti a coprire più ruoli contemporaneamente, è riuscito a evitare una tragedia.

"I nostri agenti vivono un incubo quotidiano in tutta la Nazione," sottolinea Beneduci. "Ogni loro azione viene messa sotto processo. Lavorano sapendo che un singolo passo falso può distruggere la loro carriera, mentre atti di coraggio vengono ignorati o, peggio, trasformati in colpe."

L'Amministrazione risponde con procedimenti disciplinari, usando formule vuote come "non essersi attivato adeguatamente" - parole che suonano come uno schiaffo a chi ha messo a rischio la propria vita per mantenere l'ordine.

"Questo sistema perverso," incalza Beneduci, "sta distruggendo il Corpo di Polizia penitenziaria. Gli agenti, terrorizzati dalle conseguenze disciplinari, non possono più agire quando serve. La paura di ritorsioni paralizza chi dovrebbe invece poter intervenire con decisione."

L'OSAPP esige il ritiro immediato delle contestazioni disciplinari e 

la revisione radicale dell'organizzazione del lavoro oltre al riconoscimento formale del coraggio dei nostri agenti. "Basta con questa farsa," conclude Beneduci. "Il sacrificio dei nostri agenti non può più essere calpestato. L'Amministrazione si assuma le sue responsabilità invece di scaricare sui suoi uomini il peso dei propri fallimenti".

redazione

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