Mariangela Susigan, del ristorante Gardenia di Caluso, è tra le chef ospiti di Buonissima 2024. Giovedì 24 ottobre sarà ospite del residente chef Antonio Chiodi Latini con cui preparerà un pranzo a quattro mani. Otto piatti in tutto che racconteranno i sapori e i profumi di entrambe le cucine.
“È stato bello interagire con Antonio - commenta Mariangela Susigan celebre per le sue ricette a base di erbe che va a cogliere lei stessa in montagna - siamo amici da sempre, ne ho sempre ammirato la capacità creativa di interpretare i vegetali. In questo diciamo frangente farò dei piatti solo vegetali in modo che sia armonioso”.
Dall’insalata verde di brassicaceae, passando per l'hummus di ceci neri e limone salato e pistacchi, fino ai ravioli di erbe amare e patate e al capunet di cavolo, l tutto accompagnato da kombucha ed erba luce.
Mariangela Susigan ha preso la prima stella nel 2000 a da allora l’ha conservata. Ad oggi, paragonate agli uomini, le donne chef sono ancora poche. Come mai?
“Per quanto mi riguarda sono stata molto fortunata anche se non nego di aver superato delle difficoltà. Il ristorante era ed è la mia casa, con la mia famiglia tutto attorno che mi ha sempre dato un appoggio. Ho potuto fare un percorso di mamma, moglie e chef tutto insieme. Il ristorante è un progetto che è cresciuto insieme a noi, strada facendo, sin da quando abbiamo aperto come trattoria. Abbiamo fatto il percorso tutti insieme, in parallelo con i cambiamenti di vita. E ora stiamo raccogliendo quello che abbiamo seminato. Nel mondo enogastronomico, il posto di lavoro c’è per le donne. Se vogliono specializzarsi hanno la possibilità di farlo. Certo gli uomini sono più liberi, per le giovani chef le difficoltà si presentano dopo il percorso formativo e professionale. È triste da dire, ma purtroppo abbiamo una società che non supporta in maniera così efficiente la maternità. In Francia, a livello sociale sono già molto più consolidati”.
Quello della ristorazione appare come un mondo sempre più competitivo, quale consiglio darebbe a un giovane o una giovane chef che voglia intraprendere questo percorso?
“Adesso c’è molto fermento da parte degli stellati, ma ritengo che i ragazzi debbano fare molta pratica e anche tante esperienze diverse da poter condividere con gli altri compagni di lavoro. Provare le partite diverse, è bene che abbiano la possibilità di spaziare se hanno la fortuna di farlo, e poi identificare un tutor”.
La sua è una cucina che si distingue per la sua sostenibilità, come si può replicare a casa?
“Prima di tutto il sostenibile è nell’utilizzare la totalità di una materia prima, per esempio di un broccolo si può fare la testa cruda come tartare e poi con il gambo fare una crema da usare zuppa di verdura la sera, una carota si può utilizzare con le spezie e con i ciuffi si può fare il pesto. Chiaro che occorre imparare a pianificare. Poi certo, meglio usare più legumi, pesce azzurro dal costo non eccessivo e tenere sempre conto della stagionalità. Ognuno poi può fare sostenibilità con le proprie possibilità. Un suggerimento però è di usare la cucina, come un’occasione in cui far partecipare tutta la famiglia, è un modo di fare attività insieme, imparando a fare da mangiare”.
C’è ancora un sogno nel cassetto per Mariangela Susigan?
“Sono piena di sogni - scherza (ma non troppo) la chef -. Ogni mattina me ne invento una, sono molto contenta di quello che vivo, del mio orto, del mio giardino, del fatto che vado ancora a raccogliere le mie erbe. Giorno per giorno raggiungo i miei piccoli traguardi”.