Torino dichiara "guerra" ai locali notturni e i cosiddetti "bangla" che non rispettano le regole, servono e vendono alcolici ai minorenni nelle aree della movida. Ad evidenziare che il capoluogo sta vivendo una vera a propria emergenza con i minimarket - spesso calamita per gruppi di minorenni, che danno il via a risse, scippi ed altri episodi di microcriminalità - era stata anche ieri la Commissione parlamentare di inchiesta sulle Periferie.
I controlli
Il Comune negli ultimi mesi ha potenziato i controlli ai Bangla e locali notturni, soprattutto nelle zona della malamovida. Da San Salvario, a via Matteo Pescatore e via Rossini, sono fioccate numerose multe a chi ha venduto alcolici a minorenni oppure dopo la mezzanotte. Tre attività di intrattenimento sono state messe sotto sequestro.
"Noi abbiamo dato il via - ha sottolineato il sindaco Stefano Lo Russo - ad attività di monitoraggio per la violazione delle norme, in alcune aree critiche. La Polizia Municipale ha condotto osservazioni e questo ha portato al sequestro preventivo di tre locali che violavano la legge".
Linea dura
Ma come ha chiarito bene il primo cittadino, si tratta solo dell'inizio. La linea politica data infatti è di "continuare a sanzionare chi viola le regole, anche a tutela di chi le rispetta. Torino deve essere una città dove ci si diverte, ma nel rispetto delle regole".
Lo Russo ha poi ribadito la linea dura contro chi serve birre o cocktail a chi ha meno di 18 anni. "Sull'alcol ai minorenni saremo intransigenti fino a fine mandato: tolleranza zero. Questo è un modo odioso di fare soldi: chi viola deve essere messo sotto sequestro", ha concluso il sindaco.