Ancora una vittima sul lavoro in Piemonte. Un uomo di 62 anni, operaio di una ditta edile, è morto questa mattina, lunedì 21 ottobre, mentre stava operando su un tetto in frazione Sansicario, frazione di Cesana Torinese.
Vani i tentativi per cercare di rianimarlo da parte dei soccorritori della Croce Verde di Villastellone. Sul posto i tecnici dello Spresal per accertare la dinamica di quanto accaduto. In loco anche i carabinieri di Susa.
Sarah Pantò, Segretaria della Cgil Torino con delega alla sicurezza sul lavoro, commenta: “È l’ennesima morte che fotografa in modo nitido quanto la sicurezza sul lavoro sia una vera e propria emergenza nazionale, perché gli infortuni mortali non sono tragiche fatalità, ma spesso il risultato di una scarsa organizzazione, mancanza di formazione ed elevati ritmi produttivi, connessi ad una riduzione dei costi, in un contesto in cui la sicurezza non è argomento prioritario per chi fa impresa. Colpisce, in questa circostanza, l’età del lavoratore che, a 62 anni, era impiegato per un lavoro fisicamente impegnativo. Come CGIL chiediamo da tempo una maggiore attenzione nei controlli da parte delle autorità, il rispetto di rigorosi standard di sicurezza da parte delle imprese, oltre che un aumento del numero degli ispettori. Consideriamo, inoltre, i rimedi messi in campo dal Governo insufficienti: la patente a punti non basta, serve una revisione delle pratiche di appalto e una contrattazione che tuteli realmente lavoratrici e lavoratori. Salute e sicurezza non possono essere considerate un “costo”, perché non è accettabile che si muoia ancora lavorando”.
“È inammissibile parlare di fatalità di fronte ad una vera e propria strage quotidiana di lavoratori. Ogni incidente sul lavoro è un fallimento collettivo e una sconfitta per tutti. È ora di agire con determinazione e responsabilità, incrementando i controlli ispettivi e rafforzando la cultura della sicurezza sul lavoro, affinché tragedie come quella di Torino non si ripetano mai più. La vita e la salute dei lavoratori devono essere al centro dell’agenda politica, pertanto, è fondamentale potenziare la prevenzione e investire sulla formazione a partire dalle scuole per contrastare il drammatico fenomeno delle cosiddette morti bianche”. Lo hanno dichiarato in una nota congiunta Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, e Massimiliano Rossato.