Cultura e spettacoli - 21 ottobre 2024, 12:56

Dalla chitarra di Mazzini alle pantofole di Garibaldi: cimeli e video in mostra al Museo del Risorgimento [FOTO]

Fino al 16 febbraio, l’esposizione e un ciclo di incontri per rileggere i primi 140 dalla prima anteprima all’Esposizione del 1884. Tra gli ospiti Alessandro Barbero e Gianni Oliva

Cosa significa oggi il Risorgimento? Cosa rappresentano quei valori oggi? Come interpretarne le storie, i personaggi in una chiave attuale e contemporanea? A queste domande tenta di dare risposta la nuova mostra del Museo del Risorgimento “Rileggere il Risorgimento. Torino / Italia 1884-2024”.

La mostra che celebra i 140 anni

Una mostra, che ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica, e che arriva in occasione dei 140 anni dall’evento, il primo allestimento del Museo del Risorgimento: il Tempio del Risorgimento all’interno dell’Esposizione Generale Italiana del 1884 nel Parco del Valentino, un allestimento provvisorio, preludio della successiva costituzione, nel 1901, del Museo.

“Il 1884 è un anno cruciale per Torino ma anche per l’Italia. 20 anni dopo la perdita della capitale, il capoluogo piemontese perde una fetta di abitanti che sono i funzionari dell’amministrazione reale - spiega Luisa Papotti -. La risposta di Torino poteva venire solo dall’industria. In quei vent’anni qualcosa si muove intorno alle fortissime competenze tecnologiche soprattutto in ambito bellico. E quindi la prima Esposizione Generale Italiana è il Manifesto delle nuove maestranze e della nuova Torino”.

50mila tra oggetti e cimeli

 

 

Nel Corridoio Monumentale della Camera Italiana, oltre 50 mila tra oggetti, cimeli, video e narrazioni, provenienti dalle istituzioni che oggi studiano e curano il Risorgimento in Italia, da Catanzaro a Pisa, con cui si cercherà fino al 16 febbraio di dare una risposta agli interrogativi. 

Tra i cimeli e gli oggetti di più prestigio il plaid che ha avvolse prima della morte Carlo Cattaneo e Giuseppe Mazzini, la campana che suonò durante le Cinque Giornata di Milano, la chitarra di Giuseppe Mazzini e le pantofole di Garibaldi, ma anche i “fogli volanti” con le canzoni in dialetto una selezione di film a cura del Museo Nazionale del Cinema.

Un Ciclo di appuntamenti con Oliva e Barbero

“Il Tempio del Risorgimento è stato uno dei padiglioni fondanti dell’Esposizione, fu il risultato straordinario anche allora di una grande chiamata collettiva e permise di raccontare la storia” spiega Alessandro Bollo che insieme a Silvia Cavicchioli e Daniela Orta cura l’esposizione. “Fu la spinta per creare le istituzioni di tutta Italia dedicate al Risorgimento. Abbiamo voluto replicare quel modello. Da Palermo a Udine hanno tutti aderito con grande entusiasmo. La richiesta era di mandare un cimelio evocativo, ma che al tempo stesso oggi avesse un elemento di comprensione di quel periodo alle persone che non lo conoscono o lo conoscono poco”. 

“Torino oggi ha perso il ruolo del facturing e sta cercando un’identità nuova. Ricordare quei valori fondamentali per il nostro paese siano di buon auspicio per la nostra città” conclude Papotti. 

In occasione della mostra, il Museo propone un ciclo di appuntamenti aperti al pubblico a partire dall’8 novembre fino al 12 febbraio con ospiti come Alessandro Barbero e Gianni Oliva

Per info e programma completo: https://www.museorisorgimentotorino.it