Attualità - 19 ottobre 2024, 07:00

Il migliore amico dell'uomo, anche 2000 anni fa: alle Porte Palatine di Torino c'è l'impronta di un cane "antico romano"

Uno dei luoghi più suggestivi della città della Mole svela un elemento di grande "quotidianità" anche ai tempi dei centurioni

Alle Porte Palatine c'è anche l'impronta di un cane di 2000 anni fa

Quante volte abbiamo sentito dire che ognuno di noi lascia un'impronta indelebile nella vita degli altri? Anche i nostri amici a quattro zampe la lasciano, per l'amore che donano ai propri padroncini senza chiedere nulla in cambio.

Ma quest'orma di cui parliamo oggi è "fisica", ancor prima che metaforica. Nel cuore del centro di Torino, infatti, nei pressi della Porta Palatina, tra le piastrelle in terracotta affondate nel giardino che circonda la struttura, vi è il calco perfetto della zampa di un cane, costituito dalla forma dei quattro polpastrelli e delle unghie.

Risalente a circa 2100 anni fa, essa è incisa su ciò che resta di vecchi muretti attorno alla Porta, nella zona di via XX settembre. In particolare, tale impronta si trova su una piastrella del basamento di quella che era la Porta Principalis Dextera, ossia quella che consentiva l'accesso da nord alla Augusta Taurinorum, la città di Torino. 

Anticamente, i mattoni in terracotta prendevano forma in fornaci allestite direttamente presso il cantiere stesso. Dopo la cottura, in attesa dell'asciugatura, passavano ai carpentieri. Poteva capitare che gli operai stessi, inavvertitamente, lasciassero il segno delle proprie dita nel materiale ancora fresco. E così un cane, probabilmente un pastore tedesco, si intrufolò indisturbato nel cantiere e, di soppiatto, poggiò la zampa sul mattone ancora non totalmente asciugato, lasciando suo malgrado l'impronta che è distintamente visibile ancora oggi.

Un segno tangibile della vita prima di noi ed un marchio incancellabile dell'amore che, da sempre, lega indissolubilmente gli "umani" ai loro fedeli amici pelosi.

Federica De Castro