C'è anche uno squarcio di cielo sereno in piazza Castello, dove questa mattina ha preso avvio la componente torinese della grande protesta del settore automotive e metalmeccanico. Uno sciopero proclamato su scala nazionale e che vede Fim, Fiom e Uilm schierate a Roma, mentre Uglm, Fismic e Aqcfr si sono presi le piazze delle maggiori città italiane interessate dalla presenza di stabilimenti Stellantis.
La protesta a Mirafiori
Una frattura, se così la si può definire, che sembra avere toni decisamente diversi qui a Torino, dove ormai da mesi le sei sigle metalmeccaniche hanno trovato una solida concordia unitaria. E infatti ancora ieri erano compatte davanti alla Porta 5 di Mirafiori per spiegare i motivi della protesta di oggi.
"Chiediamo al Governo europeo di prendere atto che il passaggio del Green deal è troppo accelerato e, fermo restando il 2035, si rischiano conseguenze enormi come le multe ai produttori, già a partire dall'anno prossimo", commenta Roberto Di Maulo, segretario nazionale Fismic.
"Risposte concrete dal Governo"
Che aggiunge: "Al Governo italiano chiediamo di smetterla con le baruffe, mentre servono due cose concrete: a fine 2024 finisce la cassa per quasi tutto l'indotto e quindi bisogna fare qualcosa. E poi prendere dei fondi Pnrr e fare quel che si era concordato con il ministro Pichetto per incentivi al mercato e alla transizione ecologica". "A Stellantis chiediamo di accelerare gli investimenti. Ma non è solo Stellantis, non possiamo perdere tutto il patrimonio tecnologico della componentistica: abbiamo eccellenze assolute".
E se l'Associazione quadri conta su Fabrizio Amante, segretario nazionale, in piazza è presente anche Antonio Spera, segretario nazionale Uglm: "Chiediamo di creare le condizioni perché l'unica azienda auto che c'è in Italia possa continuare a operare. La transizione non ci aiuta, è complicato andare su questa strada: noi non siamo ancora pronti e rischiamo un'invasione delle auto cinese. Anche l'accordo con Leapmotor va compreso nei suoi contenuti. Servono nuovi modelli e che si produca nel nostro Paese. Serve un ammortizzatore ad hoc per l'automotive".
"Mirafiori sarà chiusa fino al 4 novembre, la produzione è più che dimezzata rispetto alle previsioni, i posti di lavoro che rischiano di sparire anche nell'indotto in Piemonte sono decine di migliaia" dichiarano Marco Grimaldi, vicepresidente di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, insieme ad Alice Ravinale e Valentina Cera, consigliere regionali AVS in Piemonte, presenti allo sciopero di FIOM, UILM e FIM a Roma. "Da Torino, che più di ogni altra città in Italia subisce i devastanti effetti sociali della deindustralizziazione, sono partiti 9 bus di lavoratori e lavoratrici che oggi manifestano per la loro dignità e per la nostra. Dentro le istituzioni e in piazza, per noi questa è ora la battaglia fondamentale" concludono Grimaldi, Ravinale e Cera.