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Cronaca | 17 ottobre 2024, 11:07

In coda ore per ottenere il permesso di soggiorno, sindacati in presidio in corso Verona: "Migranti ricattabili"

L'assessore Porcedda: "Dialogo con Questore per snellire le procedure"

presidio sindacale in strada

In coda ore per ottenere il permesso di soggiorno, sindacati in presidio in corso Verona

Nuova protesta di Cigl, Cisl e Uil per denunciare l'inaccettabile condizione vissuta quotidianamente da centinaia di stranieri che, con qualsiasi condizione meteorologica, sono costretti ad aspettare ore per ottenere un appuntamento all’Ufficio Migranti di corso Verona a Torino. 

Struttura inadeguata 

Sono un centinaio i manifestanti che questa mattina, nonostante la pioggia battente, si sono ritrovati in questo angolo di Regio Parco. Un piazzale desolato senza piante, né ripari o panchine, dove tutti i giorni ci sono lunghe file di persone all'addiaccio. La struttura di corso Verona è inadeguata ed inagibile per ragioni di sicurezza: a metterlo nero su bianco due anni fa il Ministero. 

Trovare un nuovo ufficio 

La richiesta unanime e prioritaria di Cgil, Cisl e Uil è che la Questura trovi un nuovo ufficio.  "Oggi siamo qui con la pioggia - ha osservato Elena Ferro della Cgil Torino - ma queste persone tutti i giorni fanno ore di code: anche con l'appuntamento molte volte vengono "rimbalzati" ad altra data". 

"Stranieri ricattabili" 

"L'unico obiettivo - rincara - è rendere complicato, se non impossibile, ottenere un permesso di soggiorno in tempi brevi: questo espone gli stranieri  a sfruttamento abitativo e lavorativo, perché sono ricattabili". In questi anni le organizzazioni sindacali hanno chiesto alla Prefettura, senza ottenere risposta, di attivare un osservatorio sugli abusi ai migranti in attesa di permesso di soggiorno, oltre ad un tavolo per trovare una soluzione per corso Verona. 

Più personale 

Altro tema è quello di implementare il numero di persone che lavorano all'interno, oltre alla stabilizzazione: il 50% degli impiegati sono precari. "Spendiamo migliaia di euro per mandare i migranti in Albania e per riaprire i Cpr: sono luoghi che devono chiudere perché sono un'offesa all'umanità" ha concluso Ferro.

"Dobbiamo ridare - ha aggiunto Francesco Lo Grasso, componente della Segreteria Uil Torino e Piemonte - dignità a tanto persone e lavoratori. Due anni fa come organizzazioni sindacali abbiamo firmato un protocollo, subito dopo il Ministero ha giudicato corso Verona inagibile".

"Abbiamo chiesto - ha proseguito il sindacalista - al Demanio e alla Regione una nuova struttura, ma non hanno messo a disposizione nulla". 

L'unico a farsi avanti é stato il Comune di Torino, che ha dato la disponibilità di una parte della Circoscrizione 7 in corso Vercelli. "Di fronte alla richiesta di aiuto - ha chiarito l'assessore alle Politiche Sociali Jacopo Rosatelli, presente al presidio insieme alle capigruppo Regionali e Comunali Alice Ravinale e Sara Diena - dell'allora Questore Ciarambino mettemmo a disposizione quello spazio, un luogo strategico perché collocato in un quartiere ad alta densità di immigrazione e con il consenso del territorio". 

Rosatelli all'epoca fece anche due sopralluoghi con la vicesindaca Michela Favaro, ma all'ultimo il Ministero dell'Interno si sfiló. La motivazione? "Roma - precisa Rosatelli - ritenne non appropriato spendere risorse per un edificio del Comune e non dello Stato. Oggi siamo qua per ribadire la totale disponibilità per trovare soluzioni insieme, nell'interesse sia degli stranieri perché la situazione è inaccettabile, sia per gli operatori degli uffici".

"Procedure più snelle" 

E sui lunghi tempi di attesa legati al rilascio dei permessi di soggiorno, su cui la Sala Rossa ha approvato una mozione, qualcosa si muove. "Abbiamo già incontrato - spiega l'assessore alla Sicurezza Marco Porcedda - la disponibilità del nuovo Questore di Torino per snellire le procedure, consentendo così di accelerare i tempi di trattazione". 

"Ci auguriamo - aggiunge - che questo possa attuarsi nel più breve tempo possibile, contribuendo concretamente alla semplificazione di una procedura che interessa ogni giorno moltissime persone sul nostro territorio”.

Cinzia Gatti

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