“A Rebaudengo non abbiamo più niente: è un dormitorio. Non ci sono più posti dove svolgere attività, se non la bocciofila. Da noi sta morendo tutto”. E’ questa l’amara sentenza di Pasquale Ricucci del “Gruppo Spontaneo E/4”, che insieme a 523 cittadini di quest’angolo della Circoscrizione 6, ha sottoscritto una petizione per chiedere nuovamente la riqualificazione dell'ex Cesm di via Cena 5. I residenti si erano già mobilitati nel 2022 preoccupati per le sorti di quest’edificio, in disuso dal 2017.
Razzie dei ladri
In questi due anni non sono arrivate risposte concrete dell’amministrazione, anzi la situazione è peggiorata. A febbraio 2024 infatti ladri e balordi si sono introdotti all’interno, facendo razzie di porte e cavi. Questo nonostante i residenti, come chiarito dall’altro firmatario Marco Milazzo, “sorveglino la struttura”. Prima di diventare Centro Educativo Specializzato Municipale per alunni con handicap grave e gravissimo iscritto alle elementari e medie di Torino, aveva ospitato l’asilo di zona
Spazio per attività associative
Nel 2022 i residenti si erano già mobilitati, “senza nessun riscontro, se non promesse da parte dell’amministrazione”. All’epoca il Comune aveva fatto una stima di 800mila euro dell’immobile per farlo tornare ad essere una scuola. Una destinazione non più necessaria per i cittadini, che chiedono di farlo diventare uno spazio per le attività associative per le famiglie, i bambini, gli adolescenti e gli anziani.
L’area da riqualificare è molto grande: tra interno ed esterno si tratta di circa duemila quadrati. Attorno c’è il giardino che, come chiarisce Milazzo, “ ha bisogno di manutenzione”. Il Gruppo Spontaneo E4 si è attivato in autonomia per cercare soluzioni. “La Protezione Civile – ha chiarito – si è detta disponibile a fare una verifica sulla sicurezza. Chiediamo che ci venga fatta una proposta da parte della Città per iniziare un percorso tramite i “Beni Comuni”, se no a breve la struttura diventerà irrecuperabile”.
524 firme
Un primo passo verso questa direzione arriva da Palazzo Civico, che ha deciso di spostare l’immobile da competenza dei Servizi Educativi a quella del patrimonio. “Diverse associazioni – hanno proseguito – si sono offerte per gestire parte dell’edificio con un progetto che prevede un centro culturale e uno di incontro per il quartiere”. A dare la misura dell’urgenza del problema sono le 524 firme di ora, il doppio di quelle raccolte nel 2022.