Cultura e spettacoli - 16 ottobre 2024, 10:41

Orchestra Filarmonica di Torino e Fondazione Merz insieme per la rassegna "Barca solare. Ascolti dal Mediterraneo"

Da ottobre 2024 a marzo 2025 la seconda edizione del progetto

Orchestra Filarmonica di Torino e Fondazione Merz presentano, da ottobre 2024 a marzo 2025, la seconda edizione del progetto Barca solare. Ascolti dal Mediterraneo, che comprende cinque appuntamenti in particolar modo focalizzati sulla musica contemporanea. La rassegna, la quale travalica l’idea tradizionale di concerto per offrire anche altre formule di ascolto, si terrà al Conservatorio Giuseppe Verdi, negli spazi della Fondazione Merz e nello statuario del Museo Egizio a Torino.
 
Barca Solare 2 ci trasporta tra le grandi civiltà vissute sulle sponde del Mediterraneo in una suggestiva rotta tra Egitto, Grecia, Sicilia, Piemonte e Turchia. La rassegna si pone come uno sguardo su realtà a noi vicine ma spesso non sufficientemente considerate, nel segno di una musica contemporanea lontana da facili esotismi e alla ricerca di comunicabilità e piacevolezza d’ascolto. Nei vari appuntamenti, si alternano lavori appositamente commissionati con prime esecuzioni italiane in concerti sinfonici, recital solistici ed esperienze d’ascolto site specific.
 
Il programma include un nuovo brano commissionato da OFT al compositore egiziano Ahmed El Saedi eseguito dall’Orchestra Filarmonica di Torino in prima assoluta, un dialogo musicale tra il sassofonista classico siciliano Nicola Mogavero e l’elettronica colta di Økapi, la presenza del clarinettista dei Berliner Philharmoniker Andraž Golob avvolto dalla sonorizzazione della compositrice turca Fusün Köksal, vincitrice della quarta edizione del Mario Merz Prize, e continua con un brano del compositore torinese Nicola Campogrande in cui il sorriso di una persona amata viene esplorato in ognuna delle sue più belle espressioni. La rassegna si conclude al Museo Egizio con Gli alberi dell’Amore, appuntamento ispirato a un papiro risalente alla XX Dinastia esposto nel Museo: il mezzosoprano greco Angelica Cathariou e gli strumentisti di OFT trasportano il pubblico in un idillio in cui sono gli alberi a osservare la nostra specie.
 
Per OFT e Fondazione Merz, il progetto Barca solare. Ascolti dal Mediterraneo, realizzato con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, sigla la preziosa collaborazione tra due realtà prestigiose impegnate nel costruire, con respiro internazionale, una visione comune sulla musica contemporanea, in una città come Torino la cui vocazione all’arte contemporanea è consolidata anche dalla lunga e corposa tradizione storica di sperimentazione e di incubazione di correnti artistiche.
 
Barca Solare 2 ha inizio martedì 29 ottobre 2024 alle ore 21.00 al Conservatorio Giuseppe Verdi in piazza Bodoni, con il concerto Il sole incendia Brahms, eseguito dall’Orchestra Filarmonica di Torino con la direzione di Giampaolo Pretto. In occasione del primo appuntamento verrà presentato Egyptian Scenes, brano in prima esecuzione assoluta commissionato da OFT al compositore egiziano Ahmed El Saedi, che trova ispirazione nel rapporto fecondo tra Torino, l’Italia e l’Egitto per rappresentare un ponte metaforico tra culture e epoche. A questa prima esecuzione si associa un capolavoro assoluto della musica europea, la Quarta Sinfonia di Brahms.
L’appuntamento coincide con l’inizio della stagione concertistica autunnale di OFT.
 
Si prosegue domenica 1 dicembre 2024 alla Fondazione Merz in via Limone 24 alle ore 18.30 con Débris, concerto del sassofonista Nicola Mogavero e del dj di musica elettronica Økapi.  Débris (detriti) nasce dall’incontro di due artisti-musicisti molto diversi tra loro per provenienza artistica e per processi creativi.  Questo esperimento si presenta come un progetto estemporaneo e insolito dove le sonorità frammentate digitali di Økapi incontrano il lirismo analogico del sassofono di Nicola Mogavero. Il cut-up elettronico - i detriti del campionamento sonoro - saranno il pretesto “plunderfonico” per la costruzione di una composizione istantanea, alla ricerca di una insospettabile intesa creativa.
 
Domenica 2 febbraio 2025 alle ore 18.30 la Fondazione Merz ospita Wind Sand and Stars-A Mediterranean Journey, progetto di Füsun Köksal, vincitrice della quarta edizione del Mario Merz Prize, basato sui temi della casa e delle migrazioni raccolti tra le opere di scrittori appartenenti geograficamente e culturalmente al bacino del Mediterraneo, tra cui Konstantinos Kavafis, Antoine de Saint-Exupéry, Omero, Adonis, Cevat Şakir Kabaağaçlı. Da questi spunti prendono vita le sonorità contemporanee del clarinetto di Andraž Golob, che racconta una Spagna vista dagli occhi di un compositore ungherese, con uno sguardo allo stesso tempo ai suoni superstiti dell’antica Grecia.
 
Martedì 25 febbraio 2025 alle ore 21.00 il Conservatorio Giuseppe Verdi apre le proprie porte a Sorrisi e abbracci, con gli Archi dell’Orchestra Filarmonica di Torino e il maestro concertatore Sergio Lamberto. Il compositore torinese Nicola Campogrande disegna, con Quattro modi di sorridere, il viso della persona amata nell’atto di sorridere, tra entusiasmo, compassione, bellezza e gioia. Gli Archi dell’Orchestra Filarmonica rispondono con un programma che vede composizioni di Mozart e Haydn, insieme a una delle stelle nascenti del violinismo italiano, Clarissa Bevilacqua.
 
La rassegna si conclude domenica 16 marzo 2025 alle ore 17.00 al Museo Egizio in via Accademia delle Scienze con Gli alberi dell’amore. Nella suggestiva cornice dello statuario faraonico, antiche sonorità e linguaggio contemporaneo si fondono, rievocando il rito salvifico e la “festa” arcaica. Appelli musicali conducono dalle varie sale allo statuario, dove il mezzosoprano Angelica Cathariou e gli strumentisti di OFT (Maria Elena Bovio, arpa, Rossana Bribò, percussioni, Niccolò Susanna, flauto) presentano un programma, con tre prime esecuzioni italiane, volto a ricreare un’atmosfera misteriosa e incantata. Dalle Incantations di André Jolivet ai suoni della lingua etrusca di François-Bernard Mâche, al greco antico del lavoro di Theodore Antoniou, ci si immerge nella forza e nel mistero della metafisica arcaica. Infine, l’antico Egitto sarà protagonista con Gli Alberi dell’Amore di Willy Merz: una elaborazione, tra linguaggi antichi e contemporanei, del testo del Papiro di Deir-el Medina, risalente alla XX Dinastia e esposto presso il Museo. Versi di tremila anni ancora decisamente attuali nel loro sentire fin dal tema principale: un idillio amoroso nei campi vissuto e raccontato dagli alberi presenti intorno agli amanti, uno sguardo quasi surrealista che evoca un sentire verso la natura molto più intenso e attento rispetto a quello dei nostri giorni.

comunicato stampa