Recentemente sono stato, per una breve vacanza, a Trieste. Non vedevo l’ora di ammirare piazza Unità, una delle più belle d’Italia. Quando sono arrivato nei pressi, un colpo al cuore. Era piena di gazebo: gli sponsor della “Barcolana”, famosa manifestazione velistica, l’avevano completamente invasa. Impossibile fare una foto, un classico selfie.
Lasciatemelo dire: uno scempio!
La stessa cosa si potrebbe dire per piazza San Carlo a Torino in occasione dell’ultimo Salone dell’ Auto. Piazza Galimberti a Cuneo per il Bike Festival. Piazza Alfieri ad Asti per varie manifestazioni agricole. E potremmo continuare con Alessandria, Biella, Verbania… e così via. Nella nostra Italia non c’è piazza – storica o aulica che sia – che non venga sistematicamente “occupata” da gazebo, tendoni, casette per mercatini vari.
Credo che nessuno di noi metterebbe, in sala, scatoloni, cucce per i gatti, o altre strutture ingombranti o imbarazzanti.
E invece le piazze, autentici gioielli architettonici e artistici, diventano spesso luogo di “occupazione”, per qualsiasi evento.
Vi prego, lasciate le piazze così come sono. Bellissime.
Vogliamo davvero riqualificare le periferie delle nostre città? Ecco, allora: spostiamo lì stand e strutture – magari un po’ più curate e gradevoli - per tutte le manifestazioni.
Daremo lustro alle bellezze dei nostri centri storici e magari sapremo anche valorizzare i nostri sobborghi.
Troppo facile? E infatti non accadrà.
Già vedo il centro di Torino, nelle prossime settimane, invaso dagli sponsor delle ATP Finals e dai loro gazebo. In tutte le piazze.