Attualità - 12 ottobre 2024, 11:47

Convegno degli anti-abortisti di Federvita bloccato dalle manifestanti femministe

L'assessore Marrone (FdI): "Un clima di violenza alimentato da chi mente e strumentalizza. Le opposizioni condannano le minacce di morte?"

Un picchetto di femministe, molte delle quali vicine al centro sociale Askatasuna, ha impedito, questa mattina, l'accesso degli anti-abortisti al Convegno sulla maternità organizzato al Collegio San Giuseppe di Torino da Federvita. I muri della struttura sono stati imbrattati con scritte contro la Chiesa, la stessa Federvita e contro l'assessore regionale Maurizio Marrone.

Zaccanti: "Vogliono vietarci di pregare"

"Oggi 12 ottobre Colombo scopriva l'America, oggi a Torino mi hanno fisicamente impedito di entrare per partecipare al convegno. Questo l'Occidente del pensiero unico", ha commentato Cristina Zaccanti, coordinatore regionale del Popolo della Famiglia.

"Obiettore, obiettore ti sprangheremo senza fare rumore", hanno urlato davanti ai due ingressi del collegio San Giuseppe le manifestanti. "Le giovani", ha dichiarato ancora Zaccanti, "sono molto irritate e nella loro fragilità argomentativa ed esistenziale fanno scudo con il loro corpo per evitare l'accesso. Triste constatare che l'attacco oltre che al governo è a Dio. Agli antiabortisti vogliono vietare di pregare. È ciò che evidentemente occorre fare".

Marrone: "Chi i responsabili delle spirale d'odio?"

"Prima i cartelli con i 'pro vita appesi', poi le irruzioni in ospedale, ora le minacce sui muri e l’assalto ad una scuola paritaria per impedire un convegno: questi sono i frutti avvelenati delle menzogne e delle strumentalizzazioni, lanciate purtroppo anche da chi siede nei banchi delle istituzioni, contro misure che sono semplicemente di tutela sociale della maternità e di aiuto a madri in difficoltà", il commento dell'assessore Maurizio Marrone (Fratelli d'Italia). Che poi ha punto le Opposizioni: "PD, M5S, AVS condannano almeno le minacce di morte e la violenza privata viste oggi? O vogliono rendersi responsabili di questa spirale di odio?".

Montaruli: "Campagna d'odio preoccupante"

La campagna d’odio che è stata scatenata dalle sinistre contro misure che sono di semplice tutela sociale della maternità e di aiuto a madri in difficoltà è vergognosa", ha commentato invece Augusta Montaruli (FdI). "Si sta sollevando un clima violento che rischia prima o poi di sfuggire di mano. Le minacce di morte sono un’avvisaglia preoccupante davanti alla quale mi auguro che tutti i partiti possano prendere una posizione chiara e forte".

Cirio e Nicco: "Superato il limite"

"Ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero, ma non è accettabile vietare la parola a chi non la pensa come te o, peggio ancora, minacciarlo", ha detto invece il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. A cui sono seguite le parole del presidente del Consiglio Regionale, Davide Nicco, che ha parlato di "gesti gravi che nulla hanno a che vedere con il confronto civile e democratico".

Disabato (M5s): "Marrone non si azzardi"

La risposta delle opposizioni? Ci pensa Sarah Disabato del Movimento 5 Stelle: "L’assessore ci accusa di dire menzogne? L’attacco nei confronti dei diritti delle donne è scritto nero su bianco nelle delibere e messo in pratica con i fatti. Se vuole far qualcosa di coraggioso, renda pubbliche le rendicontazioni del fondo vita nascente, in modo tale che tutti i contribuenti sappiano come sono stati spesi dalle associazioni antiabortiste più di due milioni di euro. Marrone ha mai preso le distanze dai contenuti violenti divulgati dalle associazioni che tacciano le donne di commettere un omicidio e dai presidi degli antiabortisti davanti agli ospedali? Lo stesso Adinolfi scrive di ritenere l’aborto un omicidio, le sue non sono frasi violente da cui prendere le distanze? Ci dicano se è questo il focus dell’evento finanziato dalla Regione Piemonte Cirio cosa ne pensa del sostegno dell’Ente ad un evento contro la legge 194, una legge dello Stato? Non si confonda la libertà di parola con la violenza di certe affermazioni che mirano a far sentire le donne colpevoli.  Alcune attiviste sono state spintonate questa mattina, prese di mira con rosari e benedizioni. Chissà se leggeremo delle parole di condanna a riguardo".

Adinolfi: "Intervenga il Quirinale"

Mario Adinolfi, oggetto delle contestazioni, ha chiesto invece l’intervento di Sergio Mattarella: “Io non ho nulla contro le manifestazioni di dissenso e le contestazione, ne ho affrontate ormai troppe per farmi impressionare, sono anche segno di vitalità democratica. Sono curioso di conoscere il progetto di chi mi contesta, di chi imbratta il muro della sua città per scrivere ‘Adinolfi aborto mancato’. Oggi a Torino un centro sociale violento che occupa abusivamente da anni uno stabile ha messo nero su bianco il progetto. Leggo i loro propositi, tralasciando ovviamente le minacce di morte personali. Si va da un ‘viscido cristiano nella bara ti mettiamo’ a ‘solo odio siete merda Federvita sottoterra’ al più classico ‘cloro al clero’. C’è chi ha descritto questa azione violenta liberticida che per ore ha impedito l’accesso in sala al convegno di Federvita come ‘presidio femminista’. A parte invertite l’avrebbero descritta come azione fascista. In quel centro sociale teorizzano la guerriglia urbana come atto politico. Il loro esplicito odio anticristiano lo scrivono nero su bianco e lo hanno messo in pratica oggi a Torino. Credo che tutte le forze politiche dovrebbero esprimere solidarietà a chi è stato impedito, io tra questi, a partecipare al convegno di Federvita per le intimidazioni del centro sociale Askatasuna e mi aspetto che il Quirinale intervenga contro l’odio anticristiano”.

Roccella: "Chi è contro la libera scelta?"

Infine, Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità. "A Torino è andata in scena questa mattina l'ennesima manifestazione contro le donne e contro la loro libertà di scelta. Da tempo penso che la sinistra, oggi, nonostante i proclami, non voglia affatto difendere la legge 194, ma voglia cambiarla. Poiché però non ha il coraggio di dirlo apertamente, a uscire allo scoperto sono i centri sociali e i gruppi delle antagoniste, che mi rifiuto di chiamare femministe. Alla sinistra chiediamo da tempo di dire da che parte sta, se contro la legge 194, o a difesa della maternità come libera scelta".

La Diocesi di Torino: "Garantire il pluralismo culturale"

La parola fine alle polemiche arriva in serata dalla Diocesi di Torino, che scrive: "Esprimiamo sconcerto per l’attacco alla libertà di espressione del pensiero, garantita dalla Costituzione Italiana. Nel rispetto delle diverse opinioni, su un tema delicato come la difesa della vita umana, si ribadisce l’assoluto bisogno di garantire il pluralismo culturale".