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Cronaca | 07 ottobre 2024, 13:02

Val di Susa, 11 attivisti No Tav e del centro sociale Askatasuna identificati per gli scontri della scorsa notte [VIDEO]

Sgomberato il presidio "San Giuliano" sui terreni espropriati: si tratta dell'area in cui dovrebbe sorgere la stazione internazionale della linea Torino-Lione

Val di Susa, 11 attivisti No Tav e del centro sociale Askatasuna identificati per gli scontri della scorsa notte [VIDEO]

Notte di fuoco, sassaiole e fumogeni in Val di Susa. Lo scontro tra No Tav e polizia è avvenuto a San Giuliano, dove gli attivisti dell'area antagonista e No Tav, circa 150, hanno cercato di impedire le procedure di esproprio dei terreni [LEGGI QUI].

"Nel corso di un’iniziativa di protesta", spiega la polizia, "hanno lanciato sassi, artifizi pirotecnici e bombe carta verso gli agenti, creando barricate e dando alle fiamme ammassi di legname nei pressi dello svincolo autostradale, sulla SS25, causandone la temporanea chiusura della viabilità".

La Digos della Questura di Torino ha già identificato 11 persone appartenenti al centro sociale Askatasuna e al movimento No Tav.

RAVELLO (FDI): "UN PLAUSO ALLE FORZE DELL’ORDINE"

Sbarramenti dati alle fiamme, bombe carta, sassi e razzi contro la polizia: i No-Tav hanno scritto, nella notte, l’ennesimo capitolo di una lotta ideologica e giurassica, completamente superata dalla storia e meritevole di ferma condanna. Anche solo la stretta attualità dovrebbe certificare l’impellente esigenza di garantire, a imprese, territori e comunità, l’ammodernamento e il potenziamento della nostra rete logistica regionale. C’è un interesse generale da tutelare, che non può in alcun modo essere messo in discussione o calpestato da un manipolo di antagonisti con tanto tempo da perdere. Un sincero plauso va alla Forze dell’Ordine per aver sgomberato il presidio: il passatempo violento dei soliti noti non può certo rallentare un’opera irreversibile e di portata internazionale come la Torino-Lione”. Ad affermarlo Roberto Ravello, vice-Capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte.

"Anche questa notte abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione della modalità violenta con cui si vuole portare avanti la realizzazione dell’Alta Velocità Torino Lione. Ingenti forze di polizia con ampio uso di lacrimogeni hanno sgomberato il presidio  di San Giuliano che da anni sorge lungo la Statale 25 sui terreni oggetto delle procedure di esproprio da parte di Telt, la società preposta alla realizzazione della linea più stupida, inutile e distruttiva di Alta Velocità di tutta Europa", ha dichiarato invece Ezio Locatelli di Rifondazione Comunista.

"Uno sgombero che anticipa le procedure formali di esproprio che interessano circa mille persone proprietarie dei terreni interessati all’apertura di nuovi devastanti cantieri nella piana di Susa a metà 2025. Alle centinaia di attivisti che stanno resistendo in queste ore alla prevaricazione violenta voluta e fomentata da un fronte politico bipartisan va tutta la nostra solidarietà. Più che mai è importante far crescere la mobilitazione e la resistenza a questi nuovi barbari dell’affarismo e della speculazione", ha concluso Locatelli.

"La scorsa notte le forze dell'ordine hanno sgomberato i presidi degli attivisti no-Tav nei terreni di Susa in località San Giuliano, lungo la statale 25. Un atto di forza largamente in anticipo, visto che non è ancora arrivata la notifica da parte di TELT della presa di possesso del terreno espropriato. Uno sgombero preventivo e violento, con lacrimogeni sparati ad altezza uomo. Da stamattina la SS25 del Moncenisio è chiusa, con jersey tra Susa e Bussoleno, causando enormi disagi ai cittadini. Soprattutto: il terreno su cui sorgeva il presidio sarebbe dovuto rimanere accessibile, e in mano ai 1054 proprietari che lo hanno acquistato nel 2012, fino alla fine delle procedure di esproprio, che non sono ancora cominciate. Vogliamo sapere chi abbia disposto questo sgombero e quale sia il senso di creare un clima da guerriglia per prendere possesso di un piccolo fazzoletto di terra che, stando al cronoprogramma, resterà inutilizzato per almeno due anni. Perché ancora la stessa arroganza su un'opera di cui non è nemmeno più chiara la realizzabilità, mentre ne sono chiarissimi gli impatti?", si domandano il Vicecapogruppo di AVS alla Camera, Marco Grimaldi, e la Capogruppo in Regione, Alice Ravinale, che hanno annunciato interrogazioni sia alla Camera che in Consiglio Regionale.

redazione

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