Attualità - 07 ottobre 2024, 18:24

Torino aderisce al Manifesto per una città danzante

Via libera dalla Sala Rossa ad una mozione che ne riconosce il valore sociale

Torino aderisce al Manifesto per una città danzante

Il Consiglio comunale ha aderito al Manifesto per Torino città danzante. Lo ha deciso questo pomeriggio, approvando in Sala Rossa una mozione che ne riconosce il valore sociale e condivide lo spirito che il manifesto rappresenta.

Il documento, presentato in Aula dalla presidente Maria Grazia Grippo, impegna il Sindaco e la Giunta a predisporre le condizioni ideali per consentire la concreta applicazione degli indirizzi programmatici indicati nel manifesto. Gli stessi indirizzi dovranno poi trovare una effettiva corrispondenza nelle politiche di inclusione, di benessere e di promozione della socialità che l’Amministrazione progetterà di mettere in campo.

Nel presentare la mozione, Grippo ha sottolineato come, negli ultimi anni, Torino si sia caratterizzata per l’aumento considerevole di scuole e praticanti e di social dance, balli di coppia e balli di gruppo che, l’anno scorso, hanno contribuito a realizzare la prima edizione di Balla Torino social dance, evento che ha animato spazi pubblici, gallerie storiche, mercati, periferie, ospedali, residenze per anziani, scuole e sale da ballo.

Protagonisti di quella manifestazione sono stati cittadini, scuole di ballo e associazioni che, nei mesi scorsi, hanno elaborato il manifesto quale guida programmatica e di intenti per un progetto che consenta la realizzazione di una comunità consapevole di ballo e danza partecipata.

L’inizio di un percorso verso una città dove le attività coreutiche vengono agevolate, sostenute e promosse e dove la danza sociale è diffusa tra le persone e nel quotidiano perché, come sostiene il manifesto, una città che balla è più inclusiva, sana, aperta, giusta e felice

Nel dettaglio, questi sono i nove punti indicati nel Manifesto per Torino città danzante: la formazione; la filiera professionale e imprenditoriale; lo spazio pubblico; il ballo come cura e ben-essere; il patrimonio artistico; le attività culturali; lo sport, il superamento delle barriere; il ballo senza confini; un centro coreografico diffuso e la casa del ballo e della musica; un’altra vocazione turistica per Torino.

Nel pomeriggio, il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità una mozione che chiede a Sindaco e Giunta di interloquire con la direzione dell’Ospedale infantile Regina Margherita con l’intento di ripristinare l’esperienza di Bibliomouse, spazio dedicato alla lettura, allo svago e alla socializzazione, particolarmente gradito dalle famiglie e dai piccoli pazienti nelle lunghe giornate di ricovero.

Il progetto, realizzato nel 2001 grazie alla collaborazione fra istituzioni e associazioni di volontariato, era gestito da operatrici del Comune di Torino e consisteva in uno spazio allestito come una vera e propria biblioteca, con tavoli e spazi di lettura, che diventava un servizio mobile per raggiungere nei reparti i piccoli pazienti impossibilitati a muoversi.

Dotato di un ingente patrimonio librario, costantemente rinnovato grazie a numerose donazioni da parte di privati, Bibliomouse è rimasto operativo fino allo scatenarsi della pandemia del coronavirus, quando è stato sospeso per motivi sanitari.

Ad oggi, Bibliomouse non ha ancora riaperto e il consigliere Luca Pidello (PD), presentatore della mozione, nel ricordare come le valutazioni su quell’esperienza siano state sempre più che positive, sottolinea l’importanza di farla ripartire, anche rafforzandola con la presenza dei docenti della nuova sezione di scuola dell’infanzia presenti all’interno dell’ospedale.

comunicato stampa