Economia e lavoro | 04 ottobre 2024, 19:27

Torino e il Piemonte piangono sulle bollette: paghiamo quasi un miliardo in più rispetto all'anno scorso

Le aziende hanno speso, tra il 2022 e il 2023, 990 milioni in più per l'energia elettrica. A Torino si parla di 430 milioni. Felici (Confartigianato): "Dobbiamo produrci l'elettricità da soli"

bollette

A Torino si sono pagati 430 milioni in più di bollette elettriche nel giro di un anno

Quasi un miliardo di euro in più in bolletta per le aziende piemontesi nel giro di un anno. Ecco gli effetti del caro-energia per il tessuto produttivo della nostra regione a causa delle tensioni e delle crisi internazionali.  

In affanno rispetto all'Europa

La stima arriva dall'ufficio studi di Confartigianato, che per il biennio 2022-2023 registra un aumento di 11,8 miliardi per tutta la nazione, con uno svantaggio di quasi il 10% rispetto ai competitor europei. Con un prezzo netto medio di 28,44 centesimi/Euro per kWh, siamo al 5° posto tra i paesi dell’Unione Economica e Monetaria (UEM). Paghiamo il 10,1% in più rispetto alla Francia, il 13,4% in più della Germania e il 44,4% in più rispetto alla Spagna.

La bolletta per Torino e Piemonte

E in Piemonte questo aumento nel corso di 12 mesi è stato di 990 milioni di euro, 430 milioni soltanto per le aziende che si trovano a Torino e provincia. Un salasso, oltre che una difficoltà evidente nello stare sul mercato rispetto alla concorrenza. “E’ sempre più importante – dichiara Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – ragionare su una tematica, quella dell’energia, che sta incidendo in maniera importante sulla vita e sul futuro delle imprese e dei cittadini del nostro Paese. C’è l’urgenza di interventi di politica energetica su più fronti: diversificazione delle fonti di approvvigionamento, sostegno convinto delle rinnovabili, del nucleare e delle azioni per l’efficientamento e la riqualificazione energetica degli edifici ove non impattino sulla capacità economica di famiglie ed imprese”.

"Produciamocela da soli"

“Serve un sistema efficiente di iniziative che realmente e tangibilmente favoriscano l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia e l’efficienza energetica degli impianti produttivi - prosegue -. Le aziende che abbracciano questa visione non solo prosperano sul mercato, ma diventano veri e propri incubatori di innovazione, dove le risorse umane sono messe nelle condizioni di dare il meglio di sé, contribuendo attivamente al successo dell’impresa”.

E' imperativo il consolidarsi di una politica che miri all’autonomia energetica del Paese a qualsiasi costo e a discapito di qualsiasi interesse che non sia quello strettamente nazionale. Inoltre, il Sistema Regione e il Sistema Paese devono mettere mano agli strumenti a disposizione per ridurre gli sprechi e adottare, ove possibile, tecnologie a bassa emissione, senza imporre scelte ideologiche funzionali solo ad interessi esterni e che non hanno effetti sulle emissioni”.

Massimiliano Sciullo

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Johanna Finocchiaro

Buongiorno, Good morning, Bonjour, Buenos Días, Namasté!
Sono Johanna. Classe 1990, nata a Torino, appassionata di musica, viaggi, lingue straniere e poesia. Già, POESIA.
Scrivo sin dalla tenera età (mi sono innamorata di lei al nostro primo incontro, alle scuole elementari) e leggo, leggo tanto, sempre e ovunque. La mia massima fonte d'ispirazione è la natura e l'arte sua complice: mi conquistano l'immediatezza, la forza comunicativa, la varietà di forme e concetti espressi, la contraddizione.
Viaggiando ho compreso quanto il mondo sia immenso, dinamico ed io piccola. Mi ci sono adattata, pian piano, stravolgendo i piani e spostando i limiti. Oggi, continuo ad essere curiosa. E gioiosa. Mi occupo di divulgazione culturale e ho all'attivo quattro pubblicazioni: Clic (L'Erudita Editore), Ramificare (Eretica Edizioni), Specchi (Scrivere Poesia Edizioni), L'Atto versato (Edizioni Il Cuscino di Stelle). Obiettivo primario: sostenere una cultura consapevole, socialmente impegnata.
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E POE...SIA!
Questa rubrica nasce sotto una buona stella o così mi piace pensare; si propone, con determinazione, di avvicinare il lettore a un genere letterario incompreso quanto testardo: la poesia.
Perché no!? Perché non recuperarla dal cassetto, vestirla con abiti nuovi, freschi, darle una possibilità? La possibilità di emozionarci, semplicemente questo: riflettere, sentire qualcosa, qualsiasi cosa, con e grazie a Lei.
Allontaniamoci dall'impostazione scolastica e dall'“analisi del testo”, lasciando spazio, invece, all'analisi del SENSO. Senso che sta per ragione e sensazione insieme. Impariamo a cercare la domanda, prima della risposta. E accendiamo il pensiero, tra racconti e storie positive che vado scovando per il mondo. Che dite, ci lanciamo nel viaggio? Al trasporto provvedo io!

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