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Cultura e spettacoli | 03 ottobre 2024, 16:48

Re-Imagine Cabiria: il primo colossal del cinema italiano diventa un cortometraggio in versione lineare e immersiva

Realizzato da Cubia e Spazio Koch in collaborazione con Unspace e con l’Università di Torino

Re-Imagine Cabiria: il primo colossal del cinema italiano diventa un cortometraggio in versione lineare e immersiva

Cabiria, il grande kolossal di Giovanni Pastrone diventa un cortometraggio in versione lineare e immersiva. Realizzato da Cubia e Spazio Koch in collaborazione con Unspace e con l’Università di Torino con la regia di Mattia Arrigoni.

Un’opera epica e attuale anche dopo cent’anni. Quando l’ho vista ho pensato che un giorno avrei voluto riutilizzarla in qualche maniera. E così è stato” commenta il regista.

Nove minuti che racchiudono i cinque capitoli del film da 3 ore guidato dalla voce di Angelo Maggi che legge i sottotitoli dell’opera muta. A metà tra cinema virtuale e video game, riassume l’opera di Pastrone ma mostra al tempo stesso le potenzialità delle nuove tecnologie per il cinema.

Una reinterpretazione del capolavoro muto di Giovanni Pastrone girato a Torino nel 1914 negli spazi della Dora Riparia, primo film a essere proiettato alla Casa Bianca.

È un equilibrio tra fedeltà e innovazione. I personaggi li abbiamo riproposti in maniera più fedele possibile per l’estetica storica, nelle ambientazioni scenografie monumentali abbiamo aggiunto dettagli per un’opera più moderna, un lavoro di ricostruzione. Per la parte di regia ci siamo presi più libertà come scelta stilistica. Nel girato VR la camera è immersiva perché lo spettatore è dentro la scena. Si cerca quindi di dare continuità alla scena” commenta Andrea Mascarello di Cubia.

Il Museo del Cinema ha una collezione unica che racconta la storia del cinema ma anche gli strumenti dell’innovazione tecnologica. Con l’Università abbiamo dato vita a un percorso che va avanti da cinque anni in cui abbiamo sperimentato dalla realtà virtuale ai video giochi. Reinterpretare questo kolossal, vuol dire proporlo a un pubblico più giovane. Il compito del museo è da un lato riuscire a riprodurre dei prodotti non solo ai giovani, perché tutti siamo attratti da questo nuovo mondo digitale, e dall’altro a musealizzarlo per far sì che i visitatori riescano a comprenderlo”.

Abbiamo avviato da un po’ di tempo un percorso di sperimentazione. Il nostro focus è il cinema in tutte le sue forme e dare visibilità al cinema. Un progetto che ci ha permesso di legare innovazione tecnologica al processo creativo. Questo è un modo per rendere il cinema sempre giovane” aggiunge Paolo Del Brocco, Ad Rai Cinema.

Come Università abbiamo deciso di dedicare la nostra formazione a Cabiria perché non soltanto rappresenta un prodotto del nostro patrimonio culturale ma perché all’epoca era già un’opera transmediale - conclude Giulia Carluccio-. Un tentativo già negli anni dieci di mettere insieme linguaggi diversi, dalla letteratura alla musica attaverso una grande spinta tecnologica. Le sequenze volevano già essere immersive cercavano di catturare lo spettatore. I grandi effetti speciali si prestano per essere valorizzati per quello che hanno rappresentato allora”.

Re-imagine Cabiria potrà essere visto al Museo del Cinema nella saletta della realtà virtuale e su Raiplay.

Chiara Gallo

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