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Cultura e spettacoli | 03 ottobre 2024, 10:52

Dai confini/sconfinamenti alle guerre/migrazioni: il Festival delle Colline Torinesi torna con 15 spettacoli in 28 giorni

In programma 7 prime e 6 produzioni per 52 recite dal 12 ottobre al 10 novembre. Paese ospite sarà il Libano

Dai confini/sconfinamenti alle guerre/migrazioni: il Festival delle Colline Torinesi torna con 15 spettacoli in 28 giorni

Le guerre di ieri, quelle di oggi e quelle di domani; le guerre che hanno generato e generano milioni di vittime; quelle che innescano rovinosi e spesso inumani flussi migratori. Le guerre che nonostante tutto non cessano di scoppiare. E' questo il tema che attraverserà il Festival delle Colline Torinesi, 15 spettacoli in 28 giorni, dal 12 ottobre al 10 novembre con 7 prime e 6 produzioni per un totale di 52 recite.

Ad annunciarlo sono stati gli ideatori e direttori della rassegna teatrale, Sergio Ariotti e Isabella Lagattolla. "Questo tema, "guerre/migrazioni" - hanno spiegato - è come un'ideale prosecuzione del tema "confini/sconfinamenti" che ha caratterizzato lo scorso triennio del Festival. Come lo abbiamo scelto? Quando il teatro e le altre arti vogliono riflettere sul domani non possono dimenticarsi i conflitti come quelli che stiamo vivendo in Israele o Ucraina, ma non solo quelli. Parliamo dei conflitti già avvenuti, di quelli in essere e quelli in potenza, tenendo conto, ad esempio, che il rapporto tra passato, presente e futuro va quotidianamente ripensato".

Il Festival delle Colline Torinesi, organizzato da TPE - Teatro Astra, giunge quest'anno alla 29esima edizione. E conferma lo stretto rapporto con la creazione contemporanea anche grazie alla partnership progettuale con la Fondazione Merz, nei cui spazi, specie durante la settimana di ContemporaryArt, avranno luogo appuntamenti di teatro più performativo e/o sperimentale.

IL PROGRAMMA

Ad aprire la rassegna sarà El Conde de Torrefiel con la performance "La luz de un lago" (12 e 13 ottobre al Teatro Astra, presentato con Piemonte dal Vivo in condivisione con Torinodanza in prima nazionale). Poi, dopo la felice partecipazione dell’anno passato con Il Terzo Reich, che proponeva le parole del potere e dei totalitarismi, prosegue il focus su Romeo Castellucci che nelle giornate di apertura presenta la performance "Senza titolo" (12 e 13 ottobre, Fondazione Merz), proposta condivisa dal Festival e da TPE con il Teatro Stabile di Torino e la Fondazione Merz, che ospita l’allestimento. Concepita per la Triennale di Milano, parte dai corpi, da gesti primitivi reiterati, per trasformarsi in suono, in musica, preghiera, in suggestione visiva.

L’edizione 2024 approfondirà in particolare il pensiero di Hannah Arendt, migrante e profuga iconica: sarà infatti lei il filo rosso del festival presso la sala Pasolini del Teatro Gobetti con Hannah, (dal 22 al 26 e dal 29 al 31 ottobre) che Sergio Ariotti ha progettato dal pensiero e dalla biografia dell’autrice. In particolare dal suo esilio e dai suoi primi anni americani, mentre l’Europa pativa le immani tragedie dei lager.

La chiusura del Festival sarà invece affidata a Pippo Delbono con lo spettacolo "Il risveglio" (dal 6 al 10 novembre, Teatro Astra), ispirato alla pandemia intesa come la privazione violenta di libertà, simile a quella connessa alle guerre.

LIBANO PAESE OSPITE

Per il secondo anno consecutivo il festival elegge il Libano paese ospite. In cartellone dopo Rabih Mrouè e Lina Majdalanie, Raed Yassin, Souhaib Ayoub è ora la volta di Chrystèle Khodr, artista proprio di Beirut, alle prese con la storia del suo Paese e con echi ibseniani. L’ossessione della guerra nella sua accezione più classica domina il suo spettacolo Ordalie (30 e 31 ottobre, Teatro Astra) che si domanda come sia possibile mettere fine a un ciclo continuo di eventi bellici, distruzione, migrazione, ritorno. Quattro attori vegliano sulle rovine di un paese distrutto e dialogano tra loro, sulla falsariga de I Pretendenti alla Corona, opera giovanile di Ibsen di cui resta memorabile la rappresentazione che ne diede, trenta anni fa, Max Reinhardt sulle scene del Neues Theater di Berlino. 

I LUOGHI

In questa edizione gli spettacoli si svolgeranno al Teatro Astra, alla Fondazione Merz, presso il Teatro Gobetti e la sua sala Pasolini, alla Lavanderia a Vapore di Collegno e alle Fonderie Teatrali Limone di Moncalieri. 

INFO

Per il programma completo: fondazionetpe.it/festival

Daniele Angi

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