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Cronaca | 02 ottobre 2024, 07:20

La storia di Pina, invalida chiusa in una casa Atc da due anni: "Sembra che mi vogliano abbandonare"

La richiesta degli assistenti sociali non ha ancora trovato risposta, ora interviene la Circoscrizione 6. Anche ATC pronta a trovare un nuovo alloggio

La storia di Pina, invalida chiusa in una casa Atc da due anni

La storia di Pina, invalida chiusa in una casa Atc da due anni

Sono trascorsi due anni da quando la signora Pina, residente in una delle case ATC di via Moncrivello, iniziava la sua battaglia per evitare la reclusione in casa a causa della sua invalidità.

Bloccata al terzo piano della sua abitazione

Uno scenario che purtroppo, però, sembra essere diventato realtà: Pina oggi passa le giornate all'interno del suo alloggio al terzo piano, muovendosi per quel poco che riesce con l'aiuto del marito Donato. Senza alcun ascensore o strumento che possa garantirle alcuna mobilità, e con la totale assenza di un personale che possa sostenerla e seguirla nelle cure.

Infatti soffre di bcpo con componente asmatica in obesità severa, costretta ormai all'ossigenoterapia permanente e, recentemente, reduce di una caduta che le ha causato una frattura nella zona legamentosa del polso e del ginocchio. Insomma una situazione davvero complicata, una signora non sufficiente nelle attività quotidiane, ma che ora necessiterebbe di supporto costante.

"Se perdo mia moglie, muoio anche io"

"Quando tolsi il gesso mi era stata assegnata una visita dall'ortopedico per valutare gli esiti post frattura, avrei bisogno di visite ai polmoni e di potermi muovere – spiega Pina, elencando poi molte altre visite mediche – ma non potendomi spostare autonomamente non ho potuto accedere alle cure. Avrei bisogno di un alloggio al pianterreno e avrei bisogno di un sostegno esterno, mio marito purtroppo non è in grado di darmi gli stessi aiuti dei professionisti. Ma sembra che mi vogliano abbandonare".

"Se perdo mia moglie muoio anche io, un aiuto è più che urgente –racconta a malincuore il marito Donato TronnoloneIo non ho molti soldi, non ho più quasi niente tranne la casa. Con la poca disponibilità devo pagare le medicine, molte delle quali faccio fatica a comprare. Con un assistente sociale, perlomeno, avremmo una guida in grado di aiutarci e di gestire tutto l'aspetto  sociosanitario: io non sono più in grado di gestirlo autonomamente".

Ma fortunatamente, nel corso di questi lunghi due anni, nonostante le continue richieste di intervento dei servizi sociali che però non hanno trovato risposta, sono state tante le persone del quartiere che si sono rese disponibili. Come Stella, operatrice sanitaria che, volontariamente, supporta i residenti nella zona. Da tempo in contatto con Donato e sua moglie, i quali addirittura segnano sul calendario quando Stella li va a trovare.

La solidarietà dei vicini e dei volontari

"Come operatrice sanitaria ritengo importante garantire una buon qualità di vita ai cittadini e alle persone, supportandoli dove ne hanno più bisogno – spiega Stella  Principalmente li aiuto nel caso abbiano bisogno sulla gestione delle viste, o sul contattare i servizi cercando di garantire loro una giusta comunicazione. E mi spiace ammettere che se non fosse per me mancherebbe totalmente in questa vicenda".

Dopo aver visionato il caso ad intervenire per prima è la Circoscrizione 6, con la richiesta del presidente Valerio Lomanto di un urgente intervento da parte degli assistenti sociali: "Come circoscrizione abbiamo già chiesto un intervento da parte dei servizi sociali ma che tarda, sfrutto l'occasione per ribadire quanto sia urgente questa situazione".

Lomanto: "Spero che si muova qualcosa"

"Mi aspetterei, dopo che questa storia verrà letta sui giornali, che si smuovi qualcosa – continua Lomanto – Il tempo passa ma non si può più attendere ulteriormente. Dobbiamo fare vedere che le istituzioni non abbandonano i propri cittadini, ma che al contrario siano capaci di risolvere i loro problemi il prima possibile".

Ma una luce in fondo al tunnel inizia a vedersi anche da parte di ATC: non sembra infatti lontana la possibilità di un cambio alloggio, idoneo a rispondere alle difficoltà di Pina.

Atc ed un probabile un cambio di alloggio

"In situazioni come queste, quando motivi di salute rendono molto difficile la permanenza nell’alloggio assegnato - comunicano dagli uffici ATC - è possibile ottenere dalla 'commissione utenza', organo autonomo previsto dalla legge regionale (composto da 2 rappresentanti di Atc e 3 tre rappresentanti delle organizzazioni sindacali degli assegnatari più rappresentative in ambito provinciale), l’autorizzazione al cambio alloggio".

"Con il parere favorevole della commissione – hanno infine concluso – non appena si rende disponibile un alloggio adatto alle caratteristiche del nucleo famigliare, l’Agenzia lo contatta proponendogli una nuova sistemazione".

Marco D’Agostino

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