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I corsivi di Virginia | 01 ottobre 2024, 09:35

Longevità e prevenzione

Il segreto per vivere a lungo e in salute.

Longevità e prevenzione

La parola longevità è diventata oggi quasi un mantra. Si è sempre detto che non si tratta solo di aggiungere anni alla vita, ma si tratta di aggiungere vita agli anni. Se chiediamo a chiunque quanto vuole invecchiare, ti risponderanno che non si vuole passare decenni della propria esistenza con una salute precaria, legata a farmaci o limitati nei movimenti.

Quindi qual’è il nostro obiettivo quando parliamo di longevità? Chiaramente quello di vivere bene, mantenendo la salute, l’energia e conservare un aspetto giovane il più a lungo possibile.

Negli ultimi decenni la vita media si è allungata grazie ai progressi della medicina. Oggi abbiamo a disposizione tecnologie, cure mediche e conoscenze scientifiche che ci permettono di controllare molte delle malattie che una volta accorciavano drasticamente la vita.

La società moderna è sempre più focalizzata sul concetto di superare gli ottant’anni, ma arrivandoci in forma, felici e in grado di godersi quest’ultima parte della vita. Questa pressione e attenzione mediatica ha portato a un maggiore interesse verso la prevenzione e tutti i modi per mantenersi in forma. Su programmi televisivi, siti web e giornali troviamo tutti i giorni consigli su come prenderci cura della nostra salute, partendo dalla dieta e dall’esercizio fisico, fino ai trattamenti medico estetici ed estetici e di immagini di persone che sembrano non invecchiare mai come artisti, che a 60/70 anni hanno ancora un aspetto giovanile. Inoltre il sistema sanitario globale sta spostando sempre più l’attenzione dalle cure per le malattie una volta manifestate, alla prevenzione, ovvero evitare che queste malattie insorgano. Oltre a uno stile di vita sano però la prevenzione si basa su controlli regolari e screening medici e oncologici. Come sappiamo molte malattie, come il diabete e le malattie cardiache, possono svilupparsi in modo silente, senza sintomi evidenti, fino a quando non è troppo tardi per intervenire efficacemente.

Ne parliamo con il Dott. Marco Zanetti, biologo nutrizionista, che sulla longevità ha scritto numerosi articoli pubblicati sulle principali riviste nazionali ed internazionali, legando il concetto soprattutto ad una strategia di prevenzione e di vari step ad essa associati.

Dott. Zanetti perché lei parla di prevenzione applicata alle procedure antinvecchiamento?

“Ho creato da diversi mesi una piramide della longevità che vede nella prevenzione e nei vari step ad essa associati, le azioni da compiere per cercare di invecchiare il più possibile in salute. Sappiamo che con l’avanzare dell’età la capacità di rigenerazione dei nostri tessuti diminuisce rapidamente e un semplice mal di schiena che durava 3-4 gg da giovane dura 2 settimane (20 o 30 anni dopo). I motivi sono tanti: la natura che fa il proprio corso, l’abbassamento della produzione ormonale e le cellule che diminuiscono e non possono essere rimpiazzate.

C’è però una strategia che ci aiuta comunque nella nostra vita e che, se applicata in modo cronologico, ci aiuta a migliorare. In collaborazione con una equipe medica interdisciplinare ho delineato un processo di analisi che si svolge in questo modo. Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che il processo può essere influenzato e in parte modulato da fattori prevenibili, legati sia allo stile di vita che alle abitudini quotidiane. Gli interventi di prevenzione, che includono una dieta equilibrata, l’attività fisica regolare, la gestione dello stress e la cura della salute mentale, sono riconosciuti come strategie efficaci per mantenere il benessere fisico e cognitivo durante l’età avanzata. A livello molecolare, questi interventi possono ridurre il danno ossidativo, migliorare la funzione mitocondriale e preservare l’integrità del DNA, proteggendo così le cellule dall’invecchiamento precoce.”

Quando ci si rivolge a lei per una consulenza con l’obiettivo di delineare una strategia di prevenzione su quel paziente, da cosa si parte?

“Quando parliamo di prevenzione è naturale partire dallo stile di vita che ha un ruolo fondamentale nel determinare quanto bene invecchiamo. Mangiare bene, fare attività fisica, dormire a sufficienza e gestire lo stress, sono tutte componenti essenziali per un buon programma di prevenzione. Questo in generale, ma quando ci approcciamo a molto di più, occorre ben altro per stabilire e personalizzare un proprio percorso di “mettere vita agli anni”. Ci sono una serie di check iniziali a cui sottopongo i pazienti che desiderano un percorso personalizzato sulla base della propria anamnesi. Partiamo dal check dell’invecchiamento fisico che, con la valutazione della forza muscolare e della flessibilità, ci offre indicazioni concrete sullo stato di salute fisico di una persona. A questo check si accompagna l’analisi antropometrica che ci fornisce informazioni preziose su come il corpo cambia con l’età e su come mantenere un peso e un struttura corporea che sia sana per ciascuno di noi, rallentando così il processo di invecchiamento.”

Dott. Zanetti qual’è il ruolo dei dati che questi screening medici innovativi le forniscono per delineare una strategia personalizzata di prevenzione per una lunga vita?

“Certamente. Per iniziare parliamo di esami ematici completi con marker di invecchiamento specifici, che permettono di monitorare i principali parametri metabolici, infiammatori e ormonali, rivelando così segnali precoci di malattie croniche legate all’invecchiamento. Passiamo poi alla valutazione intestinale perché la valutazione della composizione del microbioma è fondamentale in quanto uno squilibrio dello stesso può accelerare l’invecchiamento e aumentare il rischio di patologie croniche. Non mancano certamente gli esami di valutazione genetica, perché l’analisi del DNA può identificare predisposizioni genetiche a malattie legate all’età offrendo opportunità di prevenzione personalizzata e mirata.”

Qual’è la differenza tra età cronologica ed età biologica?

“Mentre l’età cronologica è solo un numero, l’età biologica riflette il reale stato di salute dell’individuo. Metodi avanzati di valutazione, come l’analisi dell’epigenetica e dei telomeri, permettono di stimare l’età biologica, fornendo un quadro più accurato del processo di invecchiamento. In è ultimo importante la valutazione delle tossicità. Perché questo? Perché l’accumulo di tossine ambientali, metalli pesanti e altre sostanze nocive nel corpo può accelerare l’invecchiamento cellulare. Valutare il livello di tossicità è essenziale per adottare strategie di detossificazione che riducano lo stress ossidativo e il danno cellulare. Assieme a ciò può essere valutata la risposta allergica ad alcuni alimenti o sostanze chimiche. La scienza sta esplorando il DNA, l’epigenetica e l’ingegneria dei tessuti per decodificare i segreti della longevità. Ciò ha portato a un crescente interesse per i programmi di prevenzione personalizzati basati su valutazioni e test innovativi.

Anche l’introduzione dell’intelligenza artificiale in questo settore sta cambiando decisamente il panorama della medicina preventiva, perché il vero traguardo è riuscire a vivere questi anni in buona salute.”
 

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Virginia Sanchesi

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