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Copertina | 01 ottobre 2024, 00:00

Tre anni di amministrazione Lo Russo: "Fatto un lavoro intenso, tra 10 anni Torino sarà molto diversa"

Il sindaco fa un bilancio di metà mandato: "Dobbiamo pensare con la stessa attenzione ad obiettivi strategici e al taglio dell'erba"

Il 21 ottobre 2021 lei è stato proclamato sindaco di Torino. Sono trascorsi tre anni e siamo quindi al giro di boa del suo mandato. Due cose che è contento di aver fatto e due obiettivi che non ha ancora raggiunto?

"Sono stati tre anni di lavoro molto intenso, in cui abbiamo rimesso in moto la macchina comunale e, grazie al Patto per Torino firmato con Mario Draghi, riequilibrato la situazione finanziaria del Comune che era disastrata. Siamo riusciti a rispettare le scadenze stringenti imposte dal Pnrr, ottenendo risorse ingenti; molti cantieri sono già partiti. Due conquiste recenti di cui siamo molto orgogliosi sono l’avvio delle gare per la realizzazione della Linea 2 della metropolitana e l’aver riportato le Olimpiadi a Torino con il pattinaggio di velocità nel 2030.

Ora è iniziata la fase due con la messa a terra di questi progetti. Come ho già avuto modo di dire altre volte, dobbiamo pensare agli obiettivi strategici e contemporaneamente, con la stessa attenzione, anche alle piccole cose che impattano sulla vita quotidiana dei cittadini: il taglio dell’erba, le scale della metro che non funzionano. Su questi elementi più ordinari, che ancora non vanno come dovrebbero, lavoreremo con l’obiettivo di migliorare".

Dopo il Covid e i rincari energetici, come stanno Torino e i torinesi?

"Abbiamo attraversato una fase economica difficile e complessa, ma la città complessivamente ha retto. Sono molto preoccupato per la situazione dell'automotive mentre abbiamo un'ottima prospettiva per l'aerospazio. Vedo problemi, ma anche tanti segnali positivi. Torino è sempre più internazionale, non solo per le reti economiche e umane, ma anche per la crescita continua del turismo che è costante. A questo hanno contribuito gli investimenti che abbiamo fatto sui grandi eventi culturali e sportivi degli ultimi anni, come l'Eurovision Song Contest, le ATP Finals e il Tour de France. Senza dimenticare la forte attrattività dei nostri atenei. Nonostante i problemi, che ci sono, resto ottimista per quanto riguarda il futuro".

Il 2024 è stato l'anno di avvio degli oltre 300 cantieri finanziati dal Pnrr: come cambieranno il volto di Torino?

"Per la città saranno anni di grandissima trasformazione. E mi scuso in anticipo con i torinesi per i disagi legati ai tanti cantieri che stanno aprendo, via via, in città. Un po’ come quando si ristruttura la propria casa, il fastidio per i lavori in corso è un prezzo da pagare per poi ritrovarla più bella. Il messaggio con cui accompagniamo il racconto dei cantieri è “Torino cambia”, perché è davvero così. Penso ad esempio alla trasformazione di Torino Esposizioni che diventerà la nuova Biblioteca Civica Centrale, ai lavori per rendere più bello il Parco del Valentino e far tornare navigabile il Po, al nuovo parco di mezzi ecologici per il trasporto pubblico, ai tanti interventi su mercati, scuole, biblioteche. E poi gli interventi di efficientamento energetico in 857 edifici comunali, al piano di rigenerazione  per Barriera di Milano da oltre 25 milioni, alla pedonalizzazione di via Roma e alla sistemazione viabile di Piazza Baldissera".

Andiamo su due problematiche che interessano da vicino i cittadini: il taglio dell'erba e la manutenzione delle strade. In questi anni ci sono state più volte critiche per i giardini diventati "giungle urbane" e le buche nell'asfalto.

"Come dicevo, ci sono aspetti che non sono ancora a posto e su cui stiamo lavorando per rendere più efficace ed efficiente l’azione dell’amministrazione, sia con un incremento delle risorse destinate a questi interventi sia con una razionalizzazione dei processi. La manutenzione stradale e quella del verde, ad esempio, sono due degli aspetti che verranno mappati dal digital twin, il modello digitale della Città cui stiamo lavorando con l’aiuto del Politecnico. Questo ci permetterà di avere una fotografia in tempo reale della situazione e di intervenire in modo più tempestivo. È una delle nostre priorità, consapevoli che questi sono elementi imprescindibili per la qualità di vita. Bisogna pensare ai progetti a lungo termine senza però perdere di vista la quotidianità. Dobbiamo migliorare".

Tematica sicurezza. L'estate è stata segnata dall'emergenza crack a San Salvario, dove si è verificata anche un'aggressione e i residenti denunciano la presenza a tutte le ore dei tossici. Ma i problemi sono molteplici: da Aurora che fa il conto quotidiano con risse ed atti vandalici ai Madre Teresa, a corso Salvemini dove i cittadini dicono "basta rom". Quali possono essere le risposte?

"È un tema molto sentito, soprattutto da chi vive in alcuni quartieri, cui guardiamo con attenzione. Certamente, occorre distinguere tra quello che può fare l'amministrazione comunale, attraverso la polizia municipale e i servizi sociali che hanno un compito di controllo e di sostegno, e le azioni di competenza della Questura e delle forze di polizia. Non esistono soluzioni semplici a problemi complessi, quella della diffusione del crack è una piaga molto grave che affligge in questo momento tutte le grandi città. Le persone con dipendenze vanno prima di tutto curate, con il necessario supporto della sanità territoriale. E su questo la Regione deve  investire di più. Poi bisogna riempire gli spazi vuoti con azioni positive: laddove ci sono iniziative e senso di comunità c’è anche presidio del territorio".

Capitolo calcio. Come sono i rapporti col nuovo management bianconero, c'è qualcosa che bolle in pentola? E sul fronte del Toro, considerando che a fine stagione scadrà il contratto di affitto dell'Olimpico, si sta parlando di un possibile acquisto dello stadio da parte del club granata?

"I rapporti con tutte le società sportive cittadine sono molto positivi, dal punto di vista degli eventi per Torino è stato un anno all’insegna dello sport. Grazie all’accordo tra la Federazione Italiana Rugby e l’Allianz Stadium, di proprietà della Juventus, a novembre arriveranno in città i campioni del rugby per la partita della nazionale italiana contro i neozelandesi All Blacks. Sull’Olimpico sono in corso interlocuzioni con la società, il nostro obiettivo è quello di dare strutturalità alla presenza del Torino a lungo termine. Siamo riusciti a sbloccare la situazione degli impianti del Robaldo, che era ferma da anni. Un risultato di cui siamo davvero molto soddisfatti. L'obiettivo è inaugurare l'impianto completo il 4 maggio 2025".

Vuoti urbani. In una Torino che cambia volto, sono sempre di più ex stabilimenti e le aree dismesse dove sono stati avviati procedimenti, ma non ancora i cantieri: penso all'ex Scalo Vanchiglia, all'ex Westinghouse, alla Grandi Motori. Secondo lei quando i torinesi potranno vedere concretamente la trasformazione di questi siti?

"Dal punto di vista urbanistico, che molte aree dismesse abbiano già una vocazione prevista, è di per sé un risultato positivo. È anche a questi luoghi che penso quando dico che Torino ha imboccato la strada verso una grande trasformazione. Nel futuro della città, speriamo in un futuro non così lontano, c’è la realizzazione di alcuni di questi progetti insieme alla rinascita della Cavallerizza Reale, della ex Caserma De Sonnaz, per citarne alcuni

Resto convinto che solo con la combinazione di investimenti pubblici e privati possiamo infatti rilanciare Torino. Il nuovo piano regolatore servirà anche a rendere più veloce la trasformazione. In 36 mesi come amministrazione abbiamo fatto un lavoro titanico producendo progetti per 909 milioni di euro, 3 volte quello che era stato fatto per le Olimpiadi 2006, abbiamo finalmente avviato le gare per la metro 2 per 1,8 miliardi, la piu grande opera pubblica mai realizzata a Torino, molti cantieri sono in corso e qualcuno dei lavori avviati sta già vedendo il traguardo. Se tutto procede secondo i nostri piani, tra dieci anni la città sarà molto diversa da quella che conosciamo oggi".

Cinzia Gatti

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