A Torino e prima cintura sono in servizio quotidianamente 776 mezzi pubblici, di cui 659 autobus e 117 tram. Pullman però che rischiano di restare fermi in deposito perché mancano gli autisti. A denunciarlo la capogruppo di Forza Italia Federica Scanderebech, che in Sala Rossa ha discusso un’interpellanza per chiedere chiarimenti urgenti riguardo la situazione delle assunzioni in GTT.
Scanderebech (FI): "Mancano 150 autisti"
“Nell’ultimo periodo i sindacati – ha spiegato l’esponente azzurra – hanno segnalato la mancanza di 150 autisti: 30 turni giornalieri che saltano, 17 impiegati in meno al mese. Nel 2023 si sono registrati 47 licenziamenti di cui, 33, sono autisti”. “Risulterebbe che, attualmente,- ha proseguito - il personale in servizio sia di 1.970 conducenti TPL (urbano, suburbano ed extraurbano) e che l’impegno medio, su servizio invernale, sia di circa 1.610 turni di servizio”.
Assunzione di 70 conducenti
L’assessore alla Mobilità Chiara Foglietta, leggendo la risposta di Gtt, ha chiarito come siano in corso le selezioni per l’assunzione di 70 conducenti di linea e che il Piano Industriale prevede un turnover del personale di guida, con un numero di assunzioni stimato tra 65 e 95 unità, "in linea con le cessazioni dal servizio. Tale politica garantisce il costante rinnovamento dell'organico e l'introduzione di nuove competenze".
Una risposta che non ha soddisfatto Scanderebech, che sottolinea come il personale “andrà formato con sottrazione alla forza lavoro quotidiana”. Di qui la richiesta di “un piano chiaro di assunzioni: rischiamo o di lasciare questi mezzi inutilizzati o di avere ricadute sul benessere dei dipendenti”.
"Servono incentivi concreti"
“Il problema principale è che, le condizioni di lavoro per la figura dell’autista, non risultano attrattive per chi cerca un impiego. Pubblicare bandi senza limiti di età non è sufficiente: sarebbe necessaria una revisione dei turni di lavoro, poiché è impensabile garantire il servizio solo attraverso il ricorso agli straordinari. Servono incentivi concreti, come indennità di funzione adeguate o premi produttività” conclude Scanderebech.