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Attualità | 28 settembre 2024, 15:16

Presidio anti-stanza davanti all'Ospedale Sant'Anna, i manifestanti: "Non ci stanno lasciando spazio"

Associazioni e sindacati stanno protestando contro lo sportello per le donne che vogliono interrompere la gravidanza gestito da un'associazione antiabortista

Presidio anti-stanza davanti all'Ospedale Sant'Anna, i manifestanti: "Non ci stanno lasciando spazio"

"Vergognosa disposizione massiccia delle forze dell’ordine" così commentano associazioni e sindacati di Non una di meno, Cgil, Fiom, Se non ora quando, che stanno presidiando questo pomeriggio davanti all'Ospedale Sant'Anna contro la stanza dell'ascolto, lo sportello per le donne che vogliono interrompere una gravidanza gestito tuttavia da un'associazione antiabortista. A dare il proprio sostengo anche Askatasuna.

Sul posto sono presenti Carabinieri e Polizia per garantire l'ordine pubblico. 

"Le forze dell’ordine non ci stanno lasciando spazio per il presidio costringendoci a concentrarci in mezzo alla strada" lamentano tuttavia i manifestanti riuniti oggi dalla rete Non una di meno in occasione della Giornata Internazionale per l'aborto sicuro. 

"Aperta lo scorso 9 settembre, la stanza nei fatti non esiste, come il nostro recente sopralluogo ha dimostrato e ben documentato. Esiste la volontà di fare propaganda usando il corpo e la libera scelta delle donne" aggiunge in una nota stampa Cgil Torino.

"Pensiamo che le risorse pubbliche debbano essere destinate a progetti per il rafforzamento dei Consultori pubblici e dei servizi diffusi sul territorio dedicati alla salute delle donne e alla prevenzione.

Consideriamo urgente, inoltre, la riapertura del Centro Nascite, di recente soppresso dalla stessa Giunta piemontese che ha dirottato ingenti somme sul Fondo Vita Nascente e la famigerata stanza proprio presso il Sant’Anna.

La CGIL Torino ha promosso, insieme alla CGIL Piemonte e Nazionale e a SeNonOraQuando?, un ricorso al TAR per cui siamo ancora in attesa di udienza, e segue con attenzione tutte le iniziative a contrasto di scelte oscurantiste che ledono il diritto delle donne di decidere in libertà del proprio corpo, come sancito dalla legge 194 che regolamenta, dal 1978, l’interruzione volontaria delle gravidanze e che deve essere resa pienamente esigibile.

La lotta delle donne deve diventare la lotta di tutte e di tutti. Invitiamo tutte le cittadine e i cittadini a prendere parte alla manifestazione per difendere un diritto inviolabile, messo fortemente in discussione dall’operazione anti-abortista della Regione Piemonte."

“Dopo il sopralluogo di giovedì mattina dentro l'ospedale abbiamo ritenuto necessario esserci anche oggi, nella giornata internazionale per l’aborto sicuro, al presidio indetto da Non Una Di Meno davanti all’ospedale Sant’Anna” spiega Sara Diena, capogruppo di Sinistra Ecologista in Comune a Torino. 

“La stanza dell’ascolto è in realtà una stanza del giudizio nei confronti delle donne e delle persone trans* e non binarie che dovrebbero avere il diritto di scegliere liberamente sul proprio corpo e sul proprio futuro, l'ennesimo attacco patriarcale in un una società che è ancora lontanissima dal riconoscimento di pieni diritti - dicono Diena e Alice Ravinale, capogruppo di Avs in Regione Piemonte - Ci chiediamo inoltre a cosa serva uno schieramento così ingente di forze dell’ordine: l'ospedale ostetrico ginecologico più grande d'Italia non dovrebbe certo essere "difeso" da una manifestazione pacifica che chiede pieno accesso alle cure e ai diritti per le donne e per tuttə”.

 

redazione

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