Cronaca - 28 settembre 2024, 06:59

Morti sul lavoro, una strage senza fine: 577 nei primi 7 mesi del 2024. Ma in Piemonte ci sono meno casi

I dati rilevati dall'Inail da gennaio a luglio evidenziano un aumento degli episodi a livello nazionale, mentre la nostra Regione va in controtendenza

Morti sul lavoro, una strage continua: 577 nei primi 7 mesi del 2024

I morti sul lavoro continuano ad essere una tragedia senza fine in Italia, anche se molti se ne ricordano solo di fronte all'ennesimo episodio oppure quando si ricordano episodi come la strage di Brandizzo, di cui nei giorni scorsi è stato celebrato il primo anniversario.

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate nei primi sette mesi del 2024 all'Inail sono state 577, 18 in più rispetto alle 559 registrate nel pari periodo del 2023, otto in più rispetto al 2022, 22 in meno sul 2019, 139 in meno sul 2020 e 100 in meno sul 2021.

Una strage senza fine

Rapportando il numero dei casi mortali agli occupati Istat nei vari periodi (dati provvisori), si nota come l’incidenza scenda da 2,59 decessi denunciati ogni 100mila occupati Istat del 2019 a 2,40 del 2024 (-7,3%), mentre aumenta dello 0,8% rispetto al 2023 (da 2,38 a 2,40).

A livello nazionale i dati rilevati a luglio di ciascun anno evidenziano per i primi sette mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, pur nella provvisorietà dei numeri, un incremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 430 a 440, e di quelli in itinere, da 129 a 137. L’aumento ha riguardato la gestione Industria e servizi, che passa da 484 a 486 denunce mortali, l’Agricoltura (da 59 a 71) e il Conto Stato (da 16 a 20).

In aumento i casi a livello nazionale

Si rilevano 79 decessi in occasione di lavoro nelle Costruzioni (contro i 58 del 2023), 55 nel comparto manifatturiero (51 nel 2023), 32 nel Commercio (come nel 2023) e 22 nel Noleggio e servizi di supporto alle imprese (20 nel 2023), mentre il Trasporto e magazzinaggio registra 46 decessi denunciati contro i 61 del 2023.

Dall’analisi territoriale emergono incrementi nel Nord-Est (da 120 a 127 denunce) e nelle Isole (da 44 a 65), una parità al Centro (113 decessi in entrambi i periodi) e cali nel Nord-Ovest (da 155 a 154) e al Sud (da 127 a 118).

Piemonte in controtendenza

Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano l’Emilia-Romagna (+21), la Sicilia (+17) e il Lazio (+9), mentre per i cali più evidenti Veneto (-14), Marche e Piemonte (-6 ciascuna), Umbria, Friuli Venezia Giulia e Puglia (-5 ciascuna).

L’incremento rilevato nel confronto dei periodi gennaio-luglio 2023 e 2024 è legato sia alla componente maschile, le cui denunce mortali sono passate da 520 a 530, sia a quella femminile, da 39 a 47. Diminuiscono le denunce dei lavoratori italiani (da 456 a 447) e aumentano quelle degli extracomunitari (da 79 a 98) e dei comunitari (da 24 a 32).

Le denunce nelle varie fasce d'età

L’analisi per classi di età evidenzia incrementi delle denunce tra gli under 15 (da 1 a 2 casi), tra i 20-24enni (da 25 a 29), tra i 35-39enni (da 34 a 39), tra i 45-59enni (da 250 a 269), tra i 65-69enni (da 32 a 40) e tra gli over 74 (da 7 a 12) e riduzioni tra i 15-19enni (da 11 a 9), tra i 25-34enni (da 57 a 47), tra i 40-44enni (da 48 a 43) e tra i 60-64enni (da 81 a 72).

Al 31 luglio di quest’anno risultano cinque denunce di incidenti plurimi, per un totale di 21 decessi, quattro dei quali stradali. Nei primi sette mesi del 2023 risultavano sei denunce di incidenti plurimi, per un totale di 12 decessi, di cui la metà stradali.